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Italiani al voto: istruzioni per l'uso

amministrativedi Maria Rosaria De Simone

Fra non molto, il 15 ed il 16 maggio sarà tempo di votazioni in oltre 1300 comuni e in 11 province per il rinnovo dei consigli comunali e provinciali. Gli eventuali ballottaggi sono previsti per il 29 e 30 maggio. Questa è un’occasione molto attesa, una cartina di tornasole per sondare la situazione politica a livello nazionale.  Per questo motivo, i rappresentanti dei vari partiti, stanno girando il nostro bel paese, in lungo ed in largo, per promuovere i loro candidati. Tutti si preoccupano di capire quale sarà l’afflusso dei votanti. In effetti, l’elezione comunale è quella che ha sempre coinvolto e mobilitato la maggiore partecipazione dei cittadini.

Di sicuro la sfida più avvincente, sul piano politico, sarà quella che vedrà protagoniste tre città: Milano, Napoli, Torino. A Milano, infatti, il sindaco Letizia Moratti(Pdl) sarà sfidata da Giuliano Piasapia(Pd) e da Manfredi Palmeri(Terzo Polo) e il giovanissimo candidato per il Movimento a Cinque Stelle di Beppe Grillo Matteo Calise. A sostenere i candidati sindaco, un totale di 40 liste tra partiti e civiche. .Una eventuale vittoria della Moratti, rappresenterebbe un segnale positivo per l’attuale governo in carica. Per contro, la sua non rielezione significherebbe che gli umori politici del nostro paese stanno cambiando. In caso di ballottaggio invece, sarà determinante la posizione del Terzo Polo, per il quale potrebbe essere la prima vera occasione per testare il proprio bacino elettorale.

A Napoli, l’eredità di Rosa Russo Iervolino  sarà contesa da Gianni Lettieri per il PDL, Mario Morcone per il PD e SeL, Luigi De Magistris per IDV e FDS. Si candidano per conquistare Palazzo San Giacomo anche Clemente Mastella (Udeur Popolari Sud), Raffaele Di Monda (Pin e Insorgenza Civile), Raimondo Pasquino (Fli, Udc), Roberto Fico (Movimento 5 Stelle), Pino Marziale (Napoli non si piega), Ciro Formisano (Partito Comunista dei Lavoratori), Vittorio Lamberti (Movimento Sociale). Sembrerebbe che Lettieri parta in leggero vantaggio, ma in caso di ballottaggio, la situazione potrebbe ribaltarsi.

A Torino invece, a prendere il posto di Sergio Chiamparinoci proverannoPiero Fassino(Pd), Michele Coppola, attuale assessore alla Cultura della giunta Cota, Alberto Musy (Terzo Polo). In corsa anche Rossana Becarelli (Lista civica Coscienza Comune), Bruno Berardi (Fiamma Tricolore), Vittorio Bertola (Movimento 5 Stelle), Juri Gilberto Bossuto (Federazione della sinistra e Sinistra critica), Nicola Cassano (Lista Cittadini non sudditi), Domenico Coppola (Lega Padana Piemonte, Movimento No Euro-Lista del Grillo, Lista Granata-Forza Toro, Comitato Torino Libera, Lista Lavoratori dipendenti, pensionati e disoccupati, Forza Nuova), Daniele Giovanni Debetto (Partito comunista dei lavoratori), Giacinto Marra (Lista Azzurri Italiani), Giorgio Portis (Federazione dei movimenti per Torino), Lorenzo Varaldo (Lista No Ue, ritiro del piano Marchionne, difesa del contratto nazionale). Sembra che proprio il candidato di centro-sinistra sia avvantaggiato nei pronostici.

Attesa è anche la votazione a Bologna per verificare la tenuta del Partito Democratico. Tra i 9 candidati i più quotati sono Manes Bernardini(Lega e Pdl), Virginio Merola (Pd), e Stefano Aldrovandi,(Terzo Polo). Gli altri sono Massimo Bugani, Daniele Corrtcelli, Angelo Maria Carcano, Anna Montella, Michele Terra, Elisabetta Avanzi.

Ma come si vota?
Due saranno le schede a disposizione degli elettori: una azzurra per l’elezione comunale e una gialla per quella provinciale, lì dove ci siano entrambe le elezioni.
 Per i comuni la cui popolazione è inferiore ai 15.000 abitanti, nella scheda l’elettore può votare per un candidato a sindaco segnando il relativo simbolo. Si può comunque esprimere un voto di preferenza per un candidato a consigliere comunale presente nella lista collegata al sindaco prescelto, scrivendone anche solo il cognome.
Per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti la scheda riporta  i nomi dei candidati a sindaco, con a fianco i simboli della lista o delle liste a cui sono collegati. L’elettore può votare per una delle liste, tracciando un segno sul relativo simbolo. Però, si può anche dare il voto disgiunto, cioè votare per un sindaco e poi per una lista non collegata al nome del sindaco prescelto. Si potrà anche esprimere un solo voto di preferenza per un candidato al consiglio comunale scrivendone il nominativo.
Per il Presidente della provincia vince chi ottiene oltre il 50% dei voti. Se nessun candidato riuscirà a raggiungere  più del 50% dei voti, avverrà il ballottaggio tra i due candidati con più voti.

Una cosa è certa: 13 milioni di Italiani saranno chiamati alle urne e, dato che questo è non solo un dovere, ma soprattutto un diritto conquistato nei secoli scorsi con il sangue, l’astensionismo andrebbe assolutamente evitato. E’ vero che gli ultimi eventi possono aver lasciato nell’animo di molti cittadini un certo disamore per la politica, ma è pur vero che non bisogna smettere di far sentire la propria voce ed il proprio pensiero, per essere partecipi alla creazione di un futuro meno nebuloso.

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