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Festival di Cannes: 'Habemus Papam' e 'The Artist' tra i favoriti per la Palma d'oro

di Valentino Salvatore

Anche quest’anno attori, registi e personaggi affollano la Croisette per il consueto Festival di Cannes. Dall’11 al 22 maggio, la località francese diventa la capitale del cinema. A fare da padrone di casa per questa 64esima edizione, il delegato generale Thierry Fremaux, con Robert De Niro a capo della giuria. Anche l’Italia spera di portare a casa dei successi: sono infatti in lizza per la Palma d’Oro Habemus Papam di Nanni Moretti e Thimorettis Must Be The Place di Paolo Sorrentino, che ha diretto Sean Penn e Frances McDormand. Intanto, un mostro sacro come Bernardo Bertolucci ha ricevuto il premio alla carriera.

L’Italia già incassa una buona risposta del pubblico, dopo la proiezione di Habemus Papam, diversi minuti di calorosi applausi per il film sul papa morettiano, con seguito di lacrime liberatorie dello stesso regista. Che rischia di vincere la sua seconda Palma d’Oro. I giornalisti lo braccano per fargli dire “qualcosa di sinistra”, magari contro il premier Berlusconi, ma lui glissa. Piuttosto, si concede qualche commento per spiegare l’ottica del suo film, spalleggiato dall’ottimo Michel Piccoli. Una pellicola dal punto di vista di un ateo, come ammette: “il mio distacco dalla religione mi ha permesso di umanizzare papa e cardinali”. Evitando però polemiche, sebbene ciò possa deludere chi “si aspettava un film di denuncia”. Moretti precisa che le critiche degli integralisti “non sono rappresentative del mondo cattolico”, nè lui ne ha “approfittato per fare la vittima”.

Ad animare l’inizio della kermesse un disarmante Woody Allen affiancato da Carla Bruni, che ha presentato il suo ultimo lavoro, Midnight in Paris. Una commedia agrodolce che con un salto nel passato riporta nella Ville Lumiere della Belle Epoque. A chi gli chiede del suo prossimo film, risponde che sarà ambientato a Roma, di cui ama le rovine ma anche “l’energia che si sente”. Si intitolerà Bop Decameron: una rivisitazione dell’opera di Boccaccio, con episodi ambientati nella Roma di oggi che si intrecciano tra loro e conditi dal jazz, di cui Allen è un appassionato. Prevista anche la partecipazione di Penelope Cruz, Alec Baldwin, la sorpresa del film Juno Ellen Page e il protagonista di The Social Network Jesse Eisenberg. Ma ci sarà anche Roberto Benigni che, assicura, non sarà solo un cameo. Avrà non un piccolo ma “un grande ruolo” e le riprese partiranno a metà luglio, con un set off limits per i non addetti ai lavori e curiosi.

Non mancano però le polemiche, quelle seguite alla proiezione del film-inchiesta sulla morte della principessa Diana: Unlawful Killing. Finanziato proprio dal ricco imprenditore Mohammed al Fayed, vagheggia la teoria di un complotto contro Diana e suo figlio Dodi. Lady D e il figlio del magnate, morti nel tunnel dell’Alma a Parigi nel 1997 nel corso di un incidente stradale, sarebbero secondo il film vittime di una macchinazione. Nella pellicola, non mancano pesanti attacchi ai componenti della famiglia reale britannica, ritratti come “gangster con la tiara”. Particolarmente bersagliato il principe Filippo, descritto come un pazzo ex nazista. I reali inglesi preferiscono il no comment, ma non mancano i commenti critici verso il film e il suo regista. Come quello di Rosa Monckton, cara amica di Diana, che attacca il regista Keith Allen, accusato di rispolverare la teoria del complotto per speculazione. Il film non andrà nelle sale inglesi, dove sarebbero necessari numerosi tagli per evitare denunce. Ma potrebbe avere un buon successo in America, dove prosperano le teorie complottistiche sulla morte della principessa triste.

Destinato a suscitare qualche dibattito, soprattutto locale, anche il film Polisse (dal francese gergale “police”), sul tema sicuramente spinoso della pedofilia. Girato dalla giovane regista nonché attrice Maïwenn, parla degli agenti della Bpm (il comando di protezione sui minori), che si occupano proprio dei reati che riguardano minori, tra cui gli abusi. Ieri è stata poi la volta di “Michael“, un altro film che affronta la difficile tematica della pedofilia, di “Hearat Shulayim“, sul rapporto di rivalità tra padre e figlio. Ad affascinare il pubblico e la critica però ci ha pensato il film francese “The Artist” di Michel Hazanavicius, film muto, in bianco e nero. Dopo “Habemus Papam”, è il film che secondo indiscrezioni potrebbe aggiudicarsi la Palma d’oro.

Piacevole week end appena trascorso a Cannes, per la proiezione di “Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare“, quarto capitolo della saga piratesca Disney, dal 18 maggio nelle sale italiane. Molto apprezzata la presenza dei protagonisti Johnny Depp e Penelope Cruz. Divenuto ormai memorabile il pirata Jack Sparrow, per interpretarlo Depp si è ispirato al chitarrista Keith Richards (presente anche lui nel film).

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