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Paolo Nespoli e Roberto Vittori: due italiani nello spazio

di Maria Rosaria De Simone
 

Due astronauti italiani: il primo, Paolo Nespoli è partito circa cinque mesi fa a bordo della navetta russa Soyus per raggiungere la Stazione Spaziale internazionale.  Il secondo, Roberto Vittori solo pochi giorni fa a bordo dello shuttle americano Endeavour, che si è agganciato alla Stazione il 18 maggio.  La Stazione si trova in orbita a circa 200 miglia sopra il Cile. Le operazioni di attracco sono state eseguite alla perfezione e i portelloni dello shuttle si sono potuti aprire e permettere all’equipaggio di incontrare i colleghi della Stazione. Roberto Vittori, l’ingegnere Italiano che lavora per la Nasa ha potuto così conoscere il suo conterraneo Paolo Nespoli, anche lui ingegnere, ed insieme hanno  festeggiato nello spazio la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia. I due astronauti sono un fiore all’occhiello per il nostro paese che, grazie a loro, va acquisendo, a livello internazionale, sempre maggior considerazione nel campo della ricerca scientifica e spaziale.

E’ la prima volta che due italiani si incontrano sulla Stazione Spaziale. Purtroppo, per un problema tecnico non si è potuto seguire in diretta Tv lo storico incontro.  E mentre Vittori proseguirà la sua permanenza sulla Stazione, Nespoli, fra circa una settimana farà ritorno sulla terra e terminerà la sua lunga missione che lo ha tenuto in assenza di peso e a respirare aria artificiale per quasi sei mesi. Il suo ritorno comunque sarà rattristato dal fatto che pochi giorni fa, improvvisamente, è morta sua madre. E lui non ha potuto darle nemmeno l’ultimo saluto. I due equipaggi, dopo l’incontro hanno subito iniziato le operazioni che erano state preventivate, attraverso installazione di nuove apparecchiature per poter effettuare insieme degli esperimenti scientifici. Una delle cose più complicate sarà il montaggio di una nuova piattaforma che sarà posizionata grazie al braccio robotico manovrato da Vittori. Tra i vari strumenti da posizionare  c’è  quello denominato Alpha Maghetic Spectrometer, il cosiddetto cacciatore di antimateria  che verrà utilizzato per comprendere come l’antimateria sia misteriosamente sparita dopo il big Bang, ma anche per studiare la ‘materia oscura’, che è assolutamente invisibile, ma sembra costituire il 90% del cosmo.

E, mentre scrivo, mi tornano alla mente leimmagini della diretta di Tito Stagno che commentava , nel 1969 i primi passi dell’uomo sulla luna. Piccolissima, ancora ricordo l’emozione e e la tensione dei numerosi amici invitati a casa nostra per l’evento. Che passi avanti nella conquista dello spazio.

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