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Sclerosi multipla, ricercatrice italiana scopre inedita formazione della mielina

di Vanessa Mannino
 

E’ uno studio italiano ad aver scoperto un nuovo meccanismo di formazione della mielina, la membrana plasmatica delle cellule che riveste il neurone, la cui mancanza o riduzione causa la sclerosi multipla, malattia, infiammatoria demielizzante, che colpisce il sistema nervoso centrale. E’ grazie alla mielina, infatti, che l’impulso nervoso non viene disperso nell’ambiente circostante, garantendone addirittura una velocità di 100 metri al secondo.

Con la sclerosi multipla si attua un processo di degenerazione della guaina mielinica, attaccatta o distrutta dal sistema immunitario, causa per cui si interrompe il normale processo di invio delle informazioni fra neuroni. Ciò può determinare nel paziente affetto diversi gravi disturbi: da quelli motori a quelli cognitivi. La malattia si manifesta generalmente nei giovani adulti colpendo più le donne e caratterizzandosi o in forma progressiva o in forma remittente, cioè, andando a degenerare fino alla completa invalidità o manifestandosi con attacchi intervallati da remissioni anche piuttosto lunghe.

Due anni fa, da uno studio americano era emerso come il gatto è in grado di aggiustarsi autonomamente la mielina: causa principale della sua sopravvivenza e delle sue 7 vite,  nonostante cadute colossali che comporterebbero invece la morte di un essere vivente. A tal proposito gli studiosi ipotizzarono come anche nell’uomo potrebbe essere possibile un aggiustamento simile, determinato dalla capacità del sistema nervoso di riparare se stesso. Oggi, grazie alla scienziata italiana Carla Taveggia e al suo team di esperti del San Raffaele di Milano, in collaborazione con la New York University, non si parla più di possibili ipotesi: è stato infatti scoperto un meccanismo che regola la formazione della mielina. Un vero e proprio interruttore della guaina mielinica che apre nuove speranze non solo ai ricercatori, ma soprattutto alle moltissime persone affette da sclerosi multipla. In uno studio precedente, gli stessi ricercatori avevano individuato il fattore di crescita della guaina mielinica: la Neuregulina 1 di tipo III, addetta a regolare la quantità della sostanza bianca che deve avvolgere il neurone. Con quest’ultima ricerca si è invece scoperta una nuova molecola, chiamata Tace, la quale può agire sul lavoro effettuato dalla Neuregulina 1 di tipo III regolandone l’attività e il funzionamento nei processi di produzione della mielina. Lo studio può essere considerato come il primo passo verso la realizzazione di farmaci che bloccano del tutto la sclerosi multipla e le altre malattie demielizzanti. La ricerca, pubblicata su Nature Neuroscience, è stata resa possibile grazie a una borsa di studio della Fondazione e dell’Associazione italiana sclerosi multipla.

1 COMMENTO

  1. Ta, 2 luglio 2011.
    Sono un uomo di 51 anni affetto da SLA di tipo ||| (Atrofia midollare tipo kluber- Velander ) dal 19° anno
    d’età , è peggiorata lentamente sino all’età di 26 costretto sulla sedia a rotelle per cedimenti all’altezza
    delle ginocchia con caduta. Vorrei sapere se ci sara’ una cura per il mio caso con la scoperta della Dott.
    ssa Carla Taveggia. Grazie. Un cordiale saluto Carlo Latorre.

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