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Vasco Rossi, tra polemiche e smentite: "Non ho un tumore, ma un'infezione"

di Valentino Salvatore

 

Ancora polemiche per le ultime esternazioni del rocker Vasco Rossi, stavolta sui temi spinosi dell’uso delle droghe leggere e sul modo di affrontare un tumore. Ormai il cantante ha scelto Facebook come mezzo privilegiato per parlare senza filtri né censure al suo pubblico, con post e ‘clippini’. Recentissima è la frecciata contro il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi. Ancora una volta, si parla dell’uso (e dell’abuso) di droghe. Il cantante critica l’esponente della maggioranza, alludendo ad uno spot diffuso ormai da alcuni mesi dal dipartimento contro le droghe della presidenza del consiglio. Giovanardi, scrive, “si é inventato uno spot (già on air) in cui una bella donna che si trasforma in un vampiro che morde e uccide un ragazzo”. Secondo il rocker è sbagliato associare un “piccolo quantitativo di maria” (marijuana) alla “droga che ti uccide”. Vasco Rossi sostiene che “non é mai morto nessuno a causa dell’uso di maria!”. Non solo, ma esprime il suo sostegno ad un’iniziativa dei radicali di Venezia contro lo spot dal sapore proibizionista, nonché “misogino”. “Odia pure le donne Giovanardi”, conclude il rocker, “se le vede come vampiri”.

Il commento di Blasco ha generato una valanga di commenti dei fan, tra chi lo appoggia nella lotta antiproibizionista e chi invece lo contesta, lo accusa di dare il cattivo esempio. E scende in campo anche il Codacons, il coordinamento che tutela i diritti dei consumatori, che ha segnalato le esternazioni del cantante emiliano alla polizia postale con l’obiettivo di chiudere la sua pagina Facebook. “Non vogliamo essere né bigotti né censori”, assicura Carlo Rienzi, esponente del Codacons, “ma Vasco non è di certo un intoccabile”. Perché “un artista del suo calibro non può abbandonarsi con tanta superficialità ad affermazioni a favore della droga”. E “soprattutto non può scrivere che l’abuso di marijuana non porta alla morte”, poiché in questo modo “lancia un messaggio sbagliato e pericoloso”. La nota del Codacons non lascia indifferente Vasco, che chiarisce: “Non intendo incitare nessuno all’uso di marijuana. Ma se non posso esprimere le mie opinioni, fatemi fuori!”. Rilancia, chiede provocatoriamente al ‘sindacato’ dei consumatori se è “educativo sostenere e divulgare un pregiudizio falso”. Esprime solidarietà a Vasco il radicale Silvio Viale, che così si rivolge al Codacons: “mi stupisco che non chiedano alla polizia postale di chiudere anche tutti i siti radicali, che riportano da sempre e ampiamente le stesse posizioni” del rocker. “Che non sia mai morto nessuno per intossicazione da marijuana”, sostiene, “è un dato scientificamente certo”.

Ma il botta e risposta attorno alla controversa marijuana non è stata l’unica (recente) provocazione del cantante. Vasco Rossi ci ha abituato ad uscite del genere. E infatti durante un’intervista concessa alcuni giorni fa per la rivista Vanity Fair, ha parlato anche dei suoi problemi di salute. Aveva detto chiaro e tondo: “se avessi avuto il cancro non mi sarei curato”. Avrebbe preferito assumere “antidolorifici ai Caraibi”, piuttosto che affrontare le sofferenze e le cure, o l’eventualità di una terapia come la chemio. “Perché non voglio soffrire, voglio morire allegro”, ha detto candidamente. Si è sfogato così il musicista, recentemente sotto osservazione a causa di dolori che l’hanno obbligato a due mesi di stop e al rinvio di quattro concerti a conclusione del tour. I medici hanno comunque escluso la presenza di un tumore. “Vorrei chiarire una cosa: io non ho nessun tumore, ho un’infezione da batterio killer che per esssere debellato necessita di una cura antibiotica molto potente di 6 settimane, due le ho già fatte, quindi manca poco” , ha dichiarato con il suo ultimo “clippino”. Stavolta é sceso in campo contro il rocker persino il direttore del dipartimento di Oncologia dell’Istituto nazionale per i tumori ad Aviano, Umberto Tirelli. Che parla di affermazioni “in forte contrasto con la realtà”. Non solo, critica le esternazioni fatte alla leggere di Vasco Rossi: “visto il personaggio pubblico”, si configurano per l’oncologo come un vero e proprio “invito a molti pazienti a non essere trattati ed eventualmente guariti dalla loro malattia oncologica”. Snocciola quindi i dati sull’incidenza del cancro in Italia. Ogni giorno un migliaio di persone scopre di avere il cancro e si arriva a circa 250mila nuovi casi all’anno, fa sapere il medico. Sui 2,2 milioni di malati, circa 1 milione e 300mila sono “lungo sopravviventi, possono cioé essere considerati guariti con una spettanza di vita identica a quella della popolazione generale senza cancro”, fa sapere Tirelli. Per questo ciò che ha detto il rocker, “pur rispettando la sua personale visione del problema, non si può assolutamente accettare come un eventuale consiglio a chi è affetto da una patologia oncologica”. Tirelli continua il suo affondo, dato che i Caraibi non sono “alla portata di molti pazienti”. Il cantante viene bollato, alludendo alle sue note posizioni sugli stupefacenti, come “cattivo maestro per quanto riguarda la droga” nonché “pessimo maestro per quanto riguarda l’oncologia”.  Insomma, Vasco Rossi ancora contro tutti, che riesce a far infuriare con le sue dichiarazioni provocatorie Codacons e oncologi.

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