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Internet, il suo accesso libero e l'innovazione: si chiude domani il 6° IGF

di Marco Milano

Si chiude domani la sesta edizione dell’Internet Governance Forum, che si è aperto a Nairobi lo scorso 27 settembre. Su iniziativa delle Nazioni Unite, rappresentanti del mondo politico, della società civile e del mondo accademico, oltre ai privati, si sono riuniti per discutere il tema “Internet come catalizzatore del cambiamento: accesso, sviluppo, libertà e innovazione“. Come gestire la rete è diventato un tema cruciale, soprattutto alla luce degli ultimi eventi internazionali che hanno rilanciato il rischio di una gestione potenzialmente tramutabile in ‘controllo’.

Tra le centinaia di Paesi rappresentati al summit, l’Italia ha potuto contare sulla presenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche: il Lit-Cnr – Istituto di informatica e telematica di Pisa. L’Istituto toscano è stato già protagonista in passato, fin dal 1986, contribuendo all’implementazione di internet nel continente. Adriana Lazzaroni dell’Iit, protagonista e testimone di quegli eventi ha così ricordato quella stagione: “Quando, grazie a un finanziamento di circa un milione di dollari del Governo italiano, pose le basi per favorire i primi collegamenti in 16 Paesi del continente. Il progetto Rinaf-Regional Informatics Network for Africa patrocinato dall’Unesco prese il via nel 1992 attraverso la fornitura di servizi telematici di base (posta elettronica, bollettini elettronici, accesso a banche dati) per la connessione di università e centri di ricerca”. La missione italiana di 20 anni fa, fondamentale per contribuire a superare le difficoltà tecniche e logistiche e a formare adeguatamente – in loco – nuovo personale per la scommessa di internet, continua oggi con risvolti di carattere sociale. Stefano Trumpy, ricercatore associato dell’Iit-Cnr: “Il mandato del Forum è quello di fare il punto sugli elementi chiave della governance di internet al fine di promuoverne la sostenibilità, la sicurezza, la stabilità e lo sviluppo. Il nostro Istituto, in particolare, condurrà, tra le iniziative programmate, anche una missione socio-educativa: quella cioè di raccontare agli studenti partecipanti al forum la storia della ‘nascita’ di internet in Africa, che ha visto proprio l’Iit del Cnr quale pioniere”.

Dal 2005, il Forum ha registrato diversi successi – una riduzione dell’uso esclusivo dell’inglese per la registrazione e l’accesso ad internet o l’adozione dell’Ipv6 per aumentare la scelta dei nomi di dominio, tra gli altri – dopo essersi speso anche per minimizzare il digital divide. L’edizione di quest’anno si accompagna, però, ad un contesto in cui diversi Paesi (contando anche, in parte, l’Europa) hanno intenzioni nemmeno troppo velate di imbavagliare le voci scomode del web.

L’auspicio è che la conclusione del forum possa confermare l’accesso a internet come ‘diritto umano’. Sono le Nazioni Unite ad averlo organizzato, dopotutto.

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