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'Missione di Pace' da domani nelle sale italiane

di Stefania Taruffi
 

Il 28 Ottobre esce nelle principali città italiane il film Missione di Pace, del regista emergente Francesco Lagi, prodotto da Bianca Film con la partecipazione di Rai Cinema.

Francesco Lagi ha scritto per cinema e tv, realizzato  alcuni corti (fra cui Passatempo), alcuni videoclip (per i Tiromancino, Mannarino, Bugo) e regie teatrali (L’asino d’oro da Apuleio e L’Apocalisse da Giovanni) e ora è in uscita il suo primo lungometraggio.

Una brillante commedia divertente e irriverente sia nei confronti del mondo militare, sia verso coloro che lo contrastano. Una pellicola che affronta il tema della guerra da un punto di vista diverso. Un modo per sdrammatizzare un tema così controverso e delicato, mostrandolo negli aspetti grotteschi.

Il Capitano Vinciguerra, interpretato da Silvio Orlando, guida un improbabile manipolo di soldati in una missione nei Balcani per catturare un criminale di guerra, latitante dalla fine del conflitto nella ex Jugoslavia. Quello che il Capitano Vinciguerra non può immaginare è di dover affrontare la sua missione a fianco del suo peggior nemico: suo figlio, un agguerrito pacifista, interpretato da Francesco Brandi. In questa situazione di avventurosa convivenza, tra mangiatori di orsi e partite di risiko, carri armati fuori controllo, sogni di rivoluzione e Che Guevara in crisi (Filippo Timi), padre e figlio affronteranno la loro guerra personale.C’è una coppia male assortita che si nutre di un’ antica avversione. Sandro Vinciguerra è un autoritario ufficiale dell’esercito, mentre Giacomo è suo figlio, incasinato e radicalmente pacifista. Quando Giacomo arriva nel campo militare (che si trova a Grz, regione immaginaria dei Balcani) dove il padre lavora in una missione di pace, è come un virus che porta scompiglio. Distrugge tutto ciò che suo padre costruisce, ostacola la sua carriera e fa crollare la sua autorità. La confusione di Giacomo è totale: i suoi discorsi sono un guazzabuglio di suggestioni, la sua guida morale è un Che Guevara confuso e decisamente in crisi. Ma è dal suo comportamento caotico che nasce la risoluzione della missione del padre. Il criminale di guerra è ispirato a quei criminali ancora latitanti, dopo tanti anni dalla fine della guerra, nella ex Jugoslavia.

Ce lo siamo immaginato ormai stanco, costretto alla macchia da una fuga senza speranza, disposto a contrattare la sua resa con il primo che ha il buon senso di parlarci. I personaggi sono senza direzione, tutti delle zucche vuote che hanno bisogno di un’autorità fuori di loro. La loro difficoltà è capire il senso delle cose che fanno, perché hanno perso i sentimenti e non sanno più dove cercarli. Giacomo finisce per trovare un gruppo di persone con le quali portare inaspettatamente a termine la sua missione. Il mondo del padre e quello del figlio si contaminano e, anche se solo per un attimo, davanti a loro si svela qualcosa di nuovo.

 

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