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ECO JOUX: quando uno strumento in disuso si trasforma in arte


di Stefania Taruffi
Ha inaugurato ieri sera al Margutta Ristorante di Roma, che da sempre ospita la creatività con un’attenzione particolare all’ambiente, l’esposizione intitolata ECOJOUX per il lancio del marchio “byLudo” della sedicenne Ludovica Cirillo. Da alcuni anni la giovanissima ragazza è impegnata a creare per passione bijoux, utilizzando oggetti di riciclo recuperati dal cassetto, soprattutto tecnologici: pezzi d’auricolare, cavi elettrici, tastiere fuori uso dei personal computer, spinotti, lenti d’occhiali, elementi in disuso, trasformandoli in deliziosi oggetti ornamentali, pezzi unici, che possono anche essere definiti ‘artistici’ per la loro originalità. Ieri sera li ha per la prima volta mostrati ad un selezionato pubblico romano: presenti moltissimi giornalisti, giovani amici, imprenditori, artisti. Tra gli altri: Fausto Sarli, Capucci, Stefano Dominella, Mara Parmegiani,Nadia Bengala, Adriana Russo, Janet De Nardis, Renzo Arbore, Pino Ammendola, Maria Rosaria Omaggio, Livio Beshir. I collier, gli anelli, i bracciali erano esposti su manichini creati per l’occasione da Artevetrina di Gianluigi Contesini, da anni leader del settore, che ha realizzato l’allestimento con ‘supporti artistici’ in vetroresina e plastica per valorizzare gli Ecojoux: mani e busti bianchi e neri di grande impatto visivo che, uniti alle opere di Ludovica, potrebbero tranquillamente essere catalogati come ‘opere d’arte contemporanea’. Non si tratta infatti solo di bigiotteria da indossare ma, visto l’alto impatto visivo e l’originalità delle forme e dei materiali, i bijoux sui manichini possono essere considerati anche ‘pezzi unici’ da appendere in uno studio o un salotto, come quadri scultorei. I giovani artisti italiani sono sempre più sensibili ai grandi temi ecologici e quindi al riciclo, quale unica scelta possibile per la protezione del nostro pianeta. “Di questi tempi – dice la giovane creativa- penso sia giusto il concetto del riciclo abbinato a quello dell’estetica”. Un modo divertente di far rivivere pezzi e oggetti altrimenti destinati alla spazzatura, con tutti i problemi di smaltimento che ne derivano. E’ bello che a proporlo sia una ragazza che in questo modo focalizza l’attenzione dei giovani su un tema di grande importanza: la sostenibilità ambientale. La passione di Ludovica è stata dunque trasformata in una sorta di piccolo ‘atelier del riciclo’, dove la materia prima scartata e in disuso viene salvata e addirittura, trasformata in bellezza.

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