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Ecologia del vivere: Il nuovo lusso – Viaggi

di Stefania Taruffi
Da qualche tempo ci vengono proposti slogan del tipo: “Non è importante la meta, quello che conta è il viaggio”. Questo riflette la nuova concezione di vita (e di viaggio) che sta emergendo negli ultimi anni, finalizzata a un ‘percorso’ emotivo, slegato da un obiettivo preciso. Non è tanto il ‘luogo’ di destinazione che conta, ma quello che esso rappresenta per noi, le emozioni che esso ci provoca nel raggiungerlo e viverlo. Viaggiare è sempre più il piacere di confrontarsi con culture che alimentano la nostra conoscenza, abbandonare i confini del quotidiano, della routine piena di doveri e sacrifici, di ‘gabbie’ che ci costringono a orizzonti limitati. Nel viaggio oggi si cerca una nuova dimensione del vivere, di più ampio respiro, quella che c’è preclusa dai ritmi frenetici di ogni giorno e dagli spazi angusti in cui siamo costretti a vivere: il lusso del viaggio diventa una questione di spazi e di silenzi. Una ricerca di benessere emotivo, fisico e intellettuale in una sorta di ‘slow mood’, di rallentamento dei ritmi. Per dilatare il tempo c’è chi medita, chi trascorre le vacanze nella propria casa al mare, in montagna o campagna, riscoprendo piccoli e semplici piaceri. Chi va a pescare e chi si immerge nella natura. Ognuno secondo i propri desideri. Bastano pochi giorni per cambiare il proprio mood energetico e passare dal respiro breve, a quello lungo, profondo e calmo.
“Nella scelta della vacanza, lo spartiacque dell’esclusività non è più il denaro” spiega Michael J. Silverstein, autore con Neil Fiske del libro “Trading up. La rivoluzione del lusso accessibile”(Etas). “Ma il valore emozionale e simbolico del viaggio che deve staccarci e staccarsi dalla standardizzazione e dalla ripetitività del quotidiano”. Pertanto quello che rende appetibile un viaggio non è tanto la tipologia di albergo o la classe del volo, quanto un raffinato mix di elementi ogni volta unici, che danno la possibilità di avventurarsi lungo le geografie interiori incontrando realtà e luoghi che aumentino lo spessore dell’essere, la consapevolezza, l’equilibrio interiore. Che ci pongono in intimità con la natura, il mondo e, perché no, anche un po’ di più con noi stessi.
Foto in licenza CC: playsoda

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