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Dall'Inghilterra studi sui bambini vittime di violenza

di Maria Rosaria De Simone
Sempre più spesso, nel nostro mondo civilizzato arrivano notizie di violenze domestiche sui bambini, al punto che si sono resi necessari studi specifici per comprende cosa accade nella psiche di un bambino maltrattato. I genitori, che dovrebbero proteggere la prole, in molti casi utilizzano i figli per scaricare le loro frustrazioni e li rendono vittime di abusi e violenze. Può accadere anche con un solo genitore che porta un clima di terrore e di sottomissione in casa, soggiogando l’intera famiglia. E per i bambini i danni provocati da tali atteggiamenti saranno irreversibili e permanenti.
Uno studio al riguardo, della University College of London (Regno Unito), ha verificato che la sofferenza, provocata dalle violenze, porta nei bambini la stessa sofferenza riscontrata nei soldati in guerra. Non solo: essi imparano, col tempo, ad esercitare azioni difensive divenendo più reattivi, attraverso il riconoscere i pericoli e il sapersi difendere più velocemente.
I ricercatori dicono che nei bambini si innesca un meccanismo  che porta alla capacità di sapersi adattare alle situazioni. In seguito, però, tale atteggiamento sempre all’erta e guardingo, provoca ansia, depressione, problemi vari a livello di salute mentale e fisica.
Gli studi sono stati effettuati esaminando le risonanze magnetiche condotte su 20 bambini londinesi di 12 anni che sono stati allontanati dalle rispettive famiglie per problemi di violenza domestica. Sono stati poi paragonati i risultati emersi con quelli di bambini sereni e senza problematiche familiari. Durante le risonanze magnetiche i bambini visionavano varie immagini legate a stati emozionali, come espressioni tristi, arrabbiate, o serene e calme. Rispetto ai bambini campione che non avevano problemi familiari, i bambini vittime di violenza si mostravano molto reattivi nei confronti delle immagini aggressive, che riconoscevano come pericolo.
Uno degli studiosi, il dott. McCrory, ha commentato: “Questa ricerca è importante perché offre i primi indizi su come le regioni del cervello dei bambini possano adattarsi agli abusi tra le mura domestiche. Una migliore reattività a un segnale di minaccia come la rabbia può rappresentare una risposta adattativa per questi bambini nel breve periodo, aiutandoli a rimanere fuori pericolo. Può però anche costituire un fattore di rischio sul lungo periodo”.
In conclusione, nei bambini vi può essere adattamento anche alle situazioni più difficili da gestire, quali la violenza familiare. Questo li conduce ad imparare sistemi difensivi  per riuscire a sopravvivere, ma li porta  anche ad ammalarsi e ad avere problematiche di rilievo.
Gli studi dimostrano quanto sia importante la tutela dell’infanzia, che dovrebbe stare a cuore al mondo degli adulti, quest’ultimo destinato, per sua natura, a difenderlo da ogni sopruso.

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