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Ecologia del vivere: impariamo a riconoscere e preparare il nostro futuro.

Di Stefania Taruffi

 
Si vis pacem para bellum, si vis bellum para pacem, lo dicevano già gli antichi romani, che avevano imparato a cogliere nel presente i segni d’inversione di un ciclo, facendosi trovare pronti quando i loro potenziali avversari non lo erano ancora, ma sapendo anche immaginare un percorso di pacificazione quando la guerra sembrava non dovesse finire mai. Quando c’è la pace, prepariamoci alla guerra; è quando il sole splende, che la civiltà contadina ha imparato a mettere il fieno in cascina per l’inverno che inevitabilmente arriverà. Perché l’inverno, o anche semplicemente l’autunno, nell’esistenza di una persona, di una famiglia, di una società, prima o poi arriva, e la capacità di superarlo con tranquillità dipende molto da come ci si è attrezzati nei tempi di abbondanza. Possiamo dire di comportarci secondo questa regola, che è prima di tutto di buon senso? Stiamo preparando un sano invecchiamento del nostro corpo? Stiamo sfruttando la giusta finestra biologica per riprodurci, prima che si richiuda per sempre? Stiamo investendo nei nostri affetti prima che sia troppo tardi? Stiamo mettendo da parte i soldi per superare le inevitabili difficoltà della vita e goderci una serena terza età? Stiamo preparando un buon ricordo in chi ci sta intorno dopo l’inevitabile addio al mondo terreno che prima o poi arriverà? Siamo dunque mentalmente preparati al “bellum” che ogni esistenza ciclicamente propone? Osservando come vive la nostra società, purtroppo la risposta sembrerebbe spesso negativa.
Perché invece, imparare ad anticipare i segni del cambiamento e una sua possibile direzione, può essere un esercizio molto redditizio, da molti punti vista. I grandi operatori di Borsa sanno che il momento migliore per comprare è quando tutti vendono, perché le aspettative del mercato in quei momenti sono così nere che ogni possibile evento negativo è già nei prezzi, stracciati. Anche il tempo si comporta allo stesso modo: quando la tempesta è al suo culmine, si stanno già preparando le condizioni per l’incipiente schiarita. E chi sa cogliere in anticipo i segni del cambiamento ha una marcia in più, come gli antichi romani. Perché, quando tutto sembra andare per il peggio, scruta dentro se stesso e scopre le ancora incerte fattezze del successivo, splendente ciclo positivo che lo aspetta e che ha preparato con il giusto comportamento.
Anche il sole, del resto, prepara la prossima primavera ricominciando a salire sull’orizzonte quando meno l’aspettiamo, nel pieno di un inverno che sembra non finire più.

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