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"L'auto elettrica ama il green": da Area C al futuro della mobilità sostenibile

di Marco Milano
Il capoluogo lombardo ha da pochi giorni inaugurato il nuovo progetto urbano pensato per snellire – se non abbattere – il traffico in città e per favorire pratiche più sane di mobilità. Mentre si aspettano gli effetti di Area C sul lungo termine, dopo un primo impatto positivo, si pensa già a quale dovrà essere il passo successivo per accorciare le distanze con il futuro ‘green’, strada necessaria e ormai inevitabile (anche) per fronteggiare la crisi economica. Un tentativo di discussione in merito è stato fatto lo scorso martedì presso la Sala regina di Palazzo Reale a Milano, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, associazioni ambientaliste e protagonisti del mondo industriale – quali Wwf, Kyoto Club, Ranult, Pininfarina.
In qualche modo, l’anno che è appena iniziato potrebbe essere decisivo in base alla previsione di un consistente aumento del numero di modelli elettrici disponibili e delle relative vendite. Il trend, inoltre, potrebbe essere rafforzato da tre fattori determinanti: prezzo della benzina alle stelle, smog urbano, incentivi alla mobilità carbon-free. Un numero minore di auto a benzina significa meno emissioni di anidride carbonica e riduzione delle malattie dovute all’inquinamento atmosferico associato. Ma non solo: se di qui al 2020 per ogni 5 nuove auto ce ne fosse una elettrica, il nostro Paese potrebbe contare su una ‘flotta’ composta dal 10% di vetture non inquinanti, con un risparmio di oltre 5 miliardi di litri di benzina, considerando che con un’auto elettrica non si spenderebbero più di 300 euro di gestione all’anno, recuperando l’investimento in tempi non comparabili alle vetture tradizionali – meno di quattro anni –, senza dimenticare l’aumento di posti di lavoro che si avrebbe in seguito alla nascita di un nuovo comparto industriale.  Un salto di qualità in questa direzione necessita, tuttavia, di scelte politiche e amministrative per lo sviluppo delle infrastrutture, oltre ad auspicabili incentivi.
Questo è stato il leit motiv della giornata, e su cui è intervenuto in apertura  Pierfrancesco Maran, assessore alla mobilità e all’ambiente del Comune di Milano: “L’automobile è solo una possibilità per vivere l’ambiente urbano, non la principale in un futuro prossimo. Quello che sta accadendo a Milano in questi giorni è indicativo: con l’Area C la tenuta del traffico in centro, il potenziamento del trasporto pubblico e l’ incremento dei passeggeri – diretti non solo ad Area C – hanno un effetto domino sui cittadini.  Questo progetto sta già dimostrando che una svolta ambientale è possibile, puntando alla sostenibilità. Se il primo passo è limitare il traffico, è necessario poi  portare le auto ad essere più efficienti e meno inquinanti. La prospettiva è una maggiore fiducia, abbattendo lo scoglio culturale nei confronti auto elettrica: le città saranno un banco di prova importante, in questo senso.
Corrado Clini – il Ministro dell’Ambiente, della tutela del Territorio e del Mare del Governo Monti – è stato l’ospite d’eccezione della giornata. Il Ministro è intervenuto facendo riferimento proprio all’esperienza milanese: “ Questa è sicuramente un’occasione interessante per ragionare insieme su questo tema. Siamo di fronte a un problema che ha bisogno di risposte concrete, a causa di un sistema appesantito dalla carenza di infrastrutture per i trasporti. Il confronto può e deve partire dalle esperienze che si fanno e che si costruiscono a livello comunale, innanzitutto. In questo momento il governo ha in cantiere un disegno di legge bipartisan, per favorire l’introduzione di questi nuovi mezzi di trasporto. Se da un lato abbiamo la strategia di riduzione dei combustibili fossili, dall’altro c’è ancora un sistema ancora legato a queste forme di energie. Gli incentivi pensati per diventare indipendenti dal petrolio saranno tra le chiavi di volta per ripensare la qualità della vita urbana, non solo per la riduzione dell’inquinamento”.
Oltre alle dichiarazioni di intenti – che potrebbero far pensare ad una ‘retorica green’ di cui si parla già da tanto – quello di ieri è stato un appuntamento più che simbolico, discutendo di scenari possibili e diversificati, partendo dai progetti leader per l’introduzione delle auto elettriche: E-Moving, che prevede l’installazione di 270 colonnine di ricarica con l’impegno di Renault di mettere in campo tra Milano e Brescia 60 vetture Kangoo Ze e Fluence e altri due modelli elettrici in Italia entro l’anno; 140 Smart elettriche divise tra Milano, Bologna, Pisa e Roma per un progetto sostenuto anche da Enel, tra gli altri.
Se auto elettriche saranno, il matrimonio annunciato è, appunto, quello con le energie da fonti rinnovabili, la sorgente ideale per sviluppare il progetto di mobilità sostenibile. Velocizzare questo orizzonte potrebbe, finalmente, far nascere un nuovo modo di vivere la città e il nostro ambiente in senso lato.

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