di Mario Masi
Quando Francesco Vignarolo, direttore di Idea Viva, invitandomi come ospite d’onore alla finale del concorso Bellezze d’Italia e Miss Tarquinia 2010, mi ha detto che l’evento si sarebbe tenuto nella suggestiva cornice della chiesa di Santa Maria in Castello non ho avuto dubbi nell’accettare.
Mi era capitato in passato di assistere ad altre manifestazioni di bellezza tenutesi all’interno di parcheggi o centri commerciali e la sensazione di vedere tante giovani ragazze ammassate ed esibite al pubblico, come strumento, mezzo senza il fine, vuoto a perdere, in quelle occasioni mi ha sinceramente assalito.
Devo dare invece atto a Vignarolo di aver organizzato una bella festa dove la bellezza, unendosi all’arte e alla storia tarquiniese hanno dato origine alla sintesi di un connubio perfetto.
E’ la prima volta in una finale di bellezza in cui non si sono viste lacrime, scene isteriche o mamme in preda al panico da esclusione…una grande emozione, questo sì, era sui volti e nei gesti delle aspiranti miss, ma l’atmosfera è stata quella di una grande festa dove la bellezza non era solo nei corpi delle ragazze che sfilavano ma anche nella sempre cordiale disponibilità dell’ottimo staff organizzativo, nella grande simpatia e professionalità di Beppe Convertini, nella familiare vivacità di Eleonora Cecere e nella lieta amabilità della madrina Giulia Montanarini.
Per una volta dunque ha trionfato la bellezza nel senso più accessibile del termine. Sulla passerella non hanno sfilato per fortuna ragazze-stampella sottili e sottopeso ne ragazze copia-incolla omologate dalla chirurgia estetica ma ragazze normali, fiere della loro bellezza e dei piccoli difetti che le rendono uniche.
Anche dal variegato mondo dei concorsi di bellezza può quindi venire un messaggio importante per tutte le giovani donne: quello di adottare un concetto di bellezza sano e consapevole, che sia soprattutto sinonimo di salute del corpo e della mente.
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Miss Bellezza d'Italia e Miss Tarquinia 2010 – Sfila la bellezza consapevole
