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La strage delle donne

di Marzia Santella
Si sta consumando una strage nella nostra bella Italia: 77 le donne uccise dai partner dall’inizio dell’anno. Una cifra altissima, che supera alla lunga i delitti di mafia. Come in una sorta di visione miope prodotta dai  media si parla di un caso alla volta senza considerare il fenomeno nella sua completa tragicità.
Le condizioni in cui si consumano i delitti sono trasversali per condizioni sociali, non solo del ceto culturalmente più debole. Situazioni al limite della sopportazione come nell’ultimo caso di Trapani in cui moglie e amante convivevano Non felicemente, a situazioni più frequenti in cui la presenza dei figli, l’impossibilità economica e psicologica di rifarsi la vita altrove, la convinzione di poter aiutare il compagno violento cedendo ai soprusi ed alle lacrime  che ne conseguono. I casi sono tanti, le denunce magari no perché ad esse conseguono dosi di maltrattamenti ancora maggiori. Rientrare tra le mura domestiche dopo la denuncia corrisponde, spesso e purtroppo, alla dichiarazione di morte. Uomini violenti sono sempre esistiti ma le condizioni economiche precarie, le frustrazioni della società moderna che spinge a ritmi insostenibili hanno portato gli uomini a reagire, in modo cieco e senza rimorso, nei confronti delle donne: non solo in Italia ma in tutta Europa con dati preoccupanti. In questa era di tagli, tasse e quant’altro dovrebbe essere presentata una legge a favore delle donne maltrattate che comprenda un divorzio d’ufficio rapido, un allontanamento ad altra località perché è noto che le diffide delle forze dell’ordine sono inutili e infrante di continuo. Forze dell’ordine che si limitano a scrivere la denuncia, nel migliore dei casi. Spesso invitano le donne maltrattate a pazientare, a cercare di comportarsi diversamente per non suscitare l’ira del partner. Una società civile del terzo millennio deve avere strumenti più efficaci per questi casi. A  fronte di fogli di ricovero all’ospedale per percosse dovrebbero scattare procedure speciali: inserimento in case famiglia e in casi estremi cambiamento dei dati anagrafici.
Queste donne necessitano di aiuto anche, e soprattutto, psicologico. Gli uomini  sanno mascherare bene la loro indole ma ci sono segnali inequivocabili Vanno dati gli strumenti per identificarli e reagire. Urgono campagne pubblicitarie che facciano comprendere che esiste un alternativa. Credo sia il caso che lo stato agisca rapidamente: Sono in gioco vite umane! Oppure  siamo diventati insensibili e cinici a tal punto? Allora aveva ragione Thomas Hobbes quando affermava che: “L’interesse e la paura sono i principi della società.”

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