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E' più facile disintegrare un atomo che un pregiudizio

di Marzia Santella
“Triste epoca la nostra! E’ più facile disintegrare un atomo che un pregiudizio.” Albert Einstein come sempre lungimirante, se ci si riferisce agli omosessuali poi, una verità accecante.
La conoscenza comune dell’omosessualità è ancora lungi dall’essere corretta e rispettosa. Nelle grandi città (poche) si consuma una sorta di indifferenza o per estremo attacchi personali con ricoveri ospedalieri. Nei piccoli centri invece i gay sono ancora additati, ed esclusi dalla comunità costringendoli ad una vita sociale ristretta. Anche quest’anno la questione delle nozze gay ha fatto capolino negli argomenti politici lasciando in bilico sull’approvazione la gran parte degli onorevoli. Nella nostra Costituzione si parla di famiglia senza specificare il sesso dei componenti, comportando per i gay la possibilità di crearsi una famiglia, di unirsi in matrimonio con tutti i diritti giuridici che ne conseguono. Capita troppo spesso che partner gay di una vita intera siano messi in disparte non potendo decidere per quello che si era deciso per tutte le vicissitudini della propria esistenza e della morte. Non ultimo il caso più eclatante di Lucio Dalla morto improvvisamente senza lasciare testamento e relegando nell’oblio il suo compagno di sempre a favore di cugini poco o mai frequentati. Capita di frequente sentire genitori affermare che se il figlio o la figlia sono gay è colpa dell’educazione impartita o della carenza di affetto ignorando che si tratta di una caratteristica innata come avere gli occhi blu. In questa cornice di assoluta non conoscenza ovvio che discutere delle nozze gay per molti è una perdita di tempo, una questione di cui si può fare a meno. La realtà è che le discriminazioni attuate per semplice ottusità sono contrarie ad una società civile rispettosa. Si ha diritto da cittadini a formarsi una famiglia senza considerare i gusti sessuali, fatto privato che per gli etero non sono importanti da indagare. Un bravo cittadino per lo stato e’ colui che paga le tasse e contribuisce allo sviluppo della società? Bene! Allora le nozze gay sono un diritto a tutti gli effetti: perché quando presentano i modelli irpef, imu o quant’altro non viene loro chiesto con chi condividono il letto: non è un’informazione utile. E’ una questione di equità sociale e, per una volta, auspicherei che lo Stato Italiano si scrollasse di dosso i paradigmi religiosi di comodo e facesse la cosa giusta. Basta soprusi. Che si dia il via ad un nuovo corso della nostra storia. La  religione e la fede tesori intimi e privati, lo Stato deve stare al di sopra.“Il serpente che non può cambiar pelle muore. Lo stesso accade agli spiriti ai quali s’impedisce di cambiare opinione: cessano di essere spiriti.” Friedrich Nietzsche.
 

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