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Gli internauti si estingueranno?

di Marzia Santella
Da sempre l’uomo si vanta delle sue arti di conquista, della sua capacità di cacciare le donne più ambite. Ogni donna una sfida. Un superare sé stessi per trovate, per tecniche infallibili per portare la preda nell’alcova. Orgoglio maschile a go go. Spesso scusa per atteggiamenti fedifraghi acuti: “Amore sono uomo!” Come se fosse in sé una giustificazione sufficiente. Le cose stanno cambiando in fretta. Molteplici le cause ed i fattori che hanno portato ad un esito drammatico: l’infertilità dei diciottenni. L’aspetto studiato, ad esempio, dall’Istituto di endocrinologia e andrologia dell’università di Padova diretto dal dottor Carlo Foresta. I ricercatori  hanno analizzato le conseguenze della frequentazione assidua  di chat a luci rosse o siti pornografici. L’analisi del liquido seminale effettuata su 1.000 campioni di diciottenni e su 1.000 campioni di quarantenni, tutti volontari arruolati durante le visite periodiche effettuate dal Centro di crioconservazione dei gameti maschili dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova, ha evidenziato una diminuzione del 25% della conta degli spermatozoi nei 18enni rispetto ai quarantenni. Una situazione drammatica, a mio avviso, che si ripercuote anche nella vita sociale dei giovani e lo si vede tutti i giorni. Il pc ha tolto il gusto di uscire  e di cercarsi la compagnia, ha tolto il gusto di provarci di riuscire o di fallire, di vivere la vita fatta di belle serate ed altre un po’ meno. Uscire per tanti giovani  significa spesso bere, prendere pillole. Sembra per loro inconcepibile uscire per chiacchierare e basta come si faceva noi odierni quarantenni ed oltre. La vita era più semplice in qualche modo. Ora il monitor, che sia di uno smart phone, di un tablet o di un pc, funge non solo da collegamento. Paradossalmente si trasforma in una barriera, un ostacolo per chi, come i giovani 18/30, non hanno il patrimonio emozionale dei “veri” rapporti umani. Conoscono solo una forma ed è virtuale. Ne consegue abuso di pastiglie come Viagra, Cialis o Levitra, l’abuso di alcool. Sostanze prese per riempire il gap tra le prestazioni viste nei film e la propria sessualità non riconoscendo come accettabile sé stessi provocando un frequente e conseguente disturbo psicogeno. Non so davvero se ci sia una via d’uscita o se la realtà dei prossimi decenni sarà costituita da maschi dopati sessualmente ma sterili e donne mascoline ed aggressive. Il prof. Veronesi  ha dichiarato: “Sta alla scienza risolvere il crescente problema dell’infertilità come sta già avvenendo. Le società e le istituzioni dovranno non ostacolare queste tecniche di fecondazione artificiale. Abbiamo il dovere  di lasciare ai giovani, che avranno sempre più problemi di sterilità, leggi che li aiutino a procreare perché non si corra il rischio di trovarci difronte al problema più drammatico della storia: un futuro senza bambini.” Io non so essere così distaccata e scientifica. Dovremo fare come gli animali nella natura? Portare i piccoli a cacciare fino a che non imparano o lasciare che questa natura faccia il suo corso auto-estinguendosi?
 

2 COMMENTI

  1. Bravissima all’autrice dell’articolo.
    Ha dato uno spaccato perfetto della società giovanile di oggi.
    I media e soprattutto internet hanno catalizzato l’attenzione dei giovani rendendoli fin troppo, non indipendenti, grazie all’acquisizione di conoscenze ed altro, ma bensì dipendenti da un sistema che sembra collegare tutto e tutti ma che alla lunga serve all’esatto contrario. E non voglio neanche entrare in merito alle forme di intrattenimento “a tinte rosse” di cui la rete e piena e di cui le stesse reti sono stracolme di pesciolini che non si rendono conto di essere stati intrappolatia livello subconscio.
    Quando la Marzia Santella scrive internet “Paradossalmente si trasforma in una barriera, un ostacolo per chi, come i giovani 18/30, non hanno il patrimonio emozionale dei “veri” rapporti umani. Conoscono solo una forma ed è virtuale” .
    Chiaro, negli anni 70 ed 80 dovevi interagire faccia a faccia con gli altri, ci si doveva misurare in campo aperto, ma in tutti i campi della quotidianeità, non solo nei rapporti uomo donna. Queste continue battaglie rafforzavano l’uomo, che per lo più era quello che aveva meno problemi a frequentare una vita sociale all’aperto, almeno per i vecchi parametri del meridione, scrivo dalla Sicilia, dalla bellissima Catania. Ora invece sono le donne a scorazzare per le strade, a cercare la loro vita o a bruciare le loro passioni, e fanno bene. Come dargli torto. Di uomini ce ne stanno sempre meno ed ahimè tendono ad assumere sempre di più caretteri femminei. Non voglio essere apocalittico, ma non mi meraviglia un futuro dove i semi degli uomini migliori verranno conservati da una società di tipo Amazzone che forse aiuterà a salvaguardare la specie…dico “forse”!!!

  2. Grazie Nunzio,
    Dalla notte dei tempi comprendere il futuro, nuove modalità del vivere e nuove frontiere in ogni campo, è sempre stato difficile ed ha sempre provocato conflitti tra le generazioni. Questa evoluzione sembra avere però in sè il senso dell’autodistruzione. Mi auguro che la mia visione come la sua non si verifichino ma che i giovani possano trovare una nuova dimensione. Qualcuno mi ha detto, dopo aver letto questo articolo, che la nuova generazione non è tutta come è stata descritta. Lo auguro anche a mia figlia …un mondo diverso ma armonioso senza amazzoni. Un rispetto reciproco e, magari, più serenità. Grazie ancora Nunzio!

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