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Columbus compie 5 anni nello spazio

di Lorenzo Tagliaferri

Circa 5 anni fa attraccò in via perenne alla Stazione Spaziale Internazionale e da allora il modulo contenente il laboratorio spaziale Columbus ha permesso di sviluppare qualcosa come 110 esperimenti guidati da 500 scienziati. Esperimenti che hanno coinvolto diversi campi scientifici, dalla fisica delle radiazioni del Sole, alla fisica dei fluidi, fino alla biologia e l’astrobiologia. Il vantaggio di condurre esperimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale è dato dalla possibilità di trovarsi in condizioni completamente differenti da quelle terrestri per via dell’assenza di gravità. L’importanza del fenomeno, per motivi scientifici, è dimostrata da uno dei tanti esperimenti condotti nell’arco di questi 5 anni di esistenza del laboratorio. L’esperimento denominato “Colloid” ha per oggetto lo studio dei Colloidi, particelle minuscole presenti in molti liquidi come il latte, la vernice e anche il nostro corpo e che sono, tuttavia, così piccole da risultare difficilmente analizzabili per via delle continue interferenze che la gravità esercita su elementi di queste dimensioni, rendendo così indispensabile l’utilizzo di un ambiente nel quale queste interferenze non si verifichino. Un ulteriore, importante passo avanti è stato fatto nello studio del corpo umano. Nello spazio si è arrivati alla conclusione secondo cui un maggiore consumo di sale sia alla base di una perdita più rapida di tessuto osseo, contrariamente a quanto sostenuto fino ad oggi, e cioè che fosse semplicemente la vita in assenza di gravità ad accelerare questo processo. E’ chiaro come una scoperta del genere abbia una certa importanza nello studio e nella cura di malattie come l’osteoporosi. In ultimo è importante sottolineare alcuni importanti esperimenti svoltisi all’esterno del modulo Columbus, come la serie di esperimenti Expose, volti a dimostrare come alcuni organismi viventi (ad esempio muschi, licheni ed alghe) possano sopravvivere al di fuori dell’atmosfera terrestre. Per circa 18 mesi diversi organismi vegetali sono stati tenuti, senza alcuna protezione, all’esterno del laboratorio e una volta riportati sulla terra hanno mostrato una sorta di risveglio dal letargo fornendo importanti dati sulla possibilità che determinate forme di vita possano usufruire di una sorta di “passaggio” da asteroidi fino ai pianeti senza comprometterne la sopravvivenza. Gli esperimenti sul modulo Columbus non sono fini a se stessi ma trovano già evidente applicazione nella vita di tutti i giorni. La tecnologia sperimentata a bordo del laboratorio è utilizzata da diversi ospedali e da forze di pronto intervento come i vigili del fuoco. Per il bene del progresso tecnologico e della scienza auguriamo altri cento lustri come questo al modulo Columbus e alle sue importanti ricerche scientifiche.
Per saperne di più: http://www.esa.int/ita/ESA_in_your_country/Italy

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