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Push the sky away: nuovo album per Nick Cave e i suoi Bad Seeds

di Emmanuele Gattuso
18 febbraio 2013: questa data ci ha regalato l’uscita del nuovo album di Nick Cave e dei suoi Bad Seeds, il primo senza l’inseparabile polistrumentista Mick Harvey.
Nonostante l’assenza dello storico fondatore, che ha accompagnato i Bad Seeds dal primo giorno e che ha firmato molti dei pezzi che hanno reso celebre la band, questo possiamo definirlo a tutti gli effetti l’album del ritorno per il complesso australiano.
Il ritorno atteso di una band che, seppur mai completamente assente dalle scene, non riusciva più a regalare ai suoi fedelissimi seguaci le emozioni per le quali era emersa, colpa della mediocrità degli ultimi album che ha penalizzato l’ultima decade di carriera.
Definitivamente accantonata la parentesi garage/noise Grinderman, side project nato dall’esigenza di distrarsi dal peso e dalla responsabilità della band principale, formati nel 2006 ci hanno regalato due album di grande valore artistico che (possiamo dirlo) cavalcavano (un pochino) l’onda commerciale del momento.
Ma ora Nick Cave torna a muoversi con destrezza nel territorio che conosce meglio e nel quale rende di più, quello delle ballate noir e dei crescendo mai sfogati, questa volta con meno teatralità e drammaticità rispetto al passato, ma con più cognizione di causa, come il leader di una band che nel 2013 vuole riconquistare la posizione che gli spetta di diritto aggiungendo qualcosa di nuovo al proprio percorso artistico.
Il sound è infatti più maturo, caratterizzato da più intrecci ritmici e melodie, che seppur estremamente minimali, vengono strutturate dentro a sofisticati incastri chitarra/basso.
Ecco che “Push the sky away” e le sue nove tracce, ci accompagnano in questo viaggio musicale, un’esperienza quasi onirica nella quale da filo conduttore funge solamente la voce narrante di Cave e dal suo incessante stream of consciousness ispirato questa volta proprio da internet, dalle sue ricerche su google e wikipedia, “siano esse vere o no” come ha ammesso il cantante.
Le parole dei testi ci entrano nella testa e l’autore cerca, sforzandosi, di farci intravedere scorci e immagini che sembrano, invece, essere così chiare nella sua mente, interpretandole col pathos oramai tipico e caratteristico del personaggio.
La copertina cattura in uno scatto Cave e moglie (la modella Susie Brick) nella camera da letto della loro casa inglese.
Anticipato dal singolo “We no who u r”, pezzo dal titolo minaccioso, ma che ha in realtà saziato l’appetito dei fans e tranquilizzato le preoccupazioni di chi si aspettava un successore sulla falsariga del tanto contestato “Dig, Lazarus, Dig!!!” del 2008, l’album è stato registrato a La Fabrique, studio costruito dentro ad un’antica mansione nel sud della Francia.
“Push the sky away” è sicuramente una delle uscite di maggior rilievo di questo 2013.
Questo è il video del singolo, nel quale seguiamo l’ombra di un uomo che vaga in un bosco di notte, il regista Gaspar Noè ha gridato “Buona la prima!” ed il videoclip era pronto per la messa online il 4 gennaio.
Chiudo con l’ultima strofa (una della più belle del disco) della title track che conclude l’album:

And some people
Say it’s just rock’n roll
Oh, but it gets you
Right down to your soul.

 

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