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Un bel calcio piazzato al centro

La nostra redattrice Maria Rosaria De Simone, autrice del romanzo “Il golfino verde mela”, Dante Alighieri Editore, in ebook, proporrà, settimanalmente, un racconto ispirato a fatti di cronaca e di attualità. Questa settimana, in occasione della Giornata Internazionale dedicata al Femminicidio, eccovi un fatto accaduto in una scuola superiore.
-Professoressa, la prego, venga.-
-Cosa accade Mario, lo vedi che sono impegnata con la correzione dei compiti.-
-Un attimo soltanto, professoressa.-
-E dai, andiamo.-
La professoressa Sara De Angelis uscì dalla sala dei professori preceduta da Mario, uno studente di una classe di secondo Liceo,  che era stato suo alunno l’anno precedente.
Entrò con lui  in un’aula e trovò un gruppetto di suoi ex studenti intorno ad una compagna.
Tutti si voltarono verso di lei, talmente agitati che dimenticarono pure di salutarla. Ancora non era suonata la campanella dell’inizio delle lezioni.scarpe-rosse-619x346
-Professoressa, finalmente, Anna deve farle vedere una cosa.-
-Anna, che hai fatto al viso? Sei caduta? Fammi vedere.-
Sara controllò le ecchimosi sul volto. Ma Anna si sollevò la maglietta e le mostrò altri segni e lividi enormi all’altezza dei fianchi.
-Chi è stato? Chi ti ha fatto questo? Se lo prendo lo torchio con le mie stesse mani. –
Una rabbia quasi incontrollata. Qualcuno aveva fatto del male alla sua studentessa, a quello scricciolo di ragazza, con il corpo delicato che ancora non era stato modellato con le  forme dell’adolescenza.
-È accaduto due giorni fa, professoressa.-
-Lo hai raccontato ai nonni?-
-Si professoressa, mio nonno lo ha denunciato. L’ho fatta chiamare, prima che inizino le lezioni, per ringraziarla.-
-A me? E cosa c’entro io?-
-Ricorda che lo scorso anno lei, ogni tanto, ci diceva: “Ragazze, se qualcuno vi vuol far del male, tirategli un bel calcio piazzato al centro”?-
-Certo, ve lo ripetevo spesso, quando capitava di parlare della violenza sulle donne.-
-Ebbene, ero andata ad accompagnare la mia sorellina in palestra e tornavo verso casa. La strada è poco illuminata. All’improvviso è  spuntato un uomo, mi ha acchiappato e ha iniziato a toccarmi  dappertutto. Ho  cercato di difendermi, ma era grosso. Mi faceva male, mi palpava,  mi baciava, che schifo. All’improvviso mi sono tornate alla mente le sue parole e gli ho sferrato un calcio proprio là, al centro, con tutte le mie forze, e quello è crollato a terra. Ho avuto la prontezza di scappare e chiamare mio nonno che lo ha riempito di botte. Lo ha denunciato subito. –
Sara, dopo aver consolato la sua alunna, calmato i compagni, li lasciò con la promessa di ritornare a parlare con loro durante la ricreazione.
Si avviò verso sala professori, ancora scossa. Un bel calcio piazzato al centro, pensò. Una regola così semplice, eppure aveva salvato la vita ad una sua studentessa.

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