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Once I Was. Tim e Jeff Buckley: due destini a confronto

di Marina Capasso
In scena al Teatro Studio Uno di Roma fino a domenica 1 marzo, Once I Was, uno spettacolo particolarmente ricco di suggestioni e carico di un forte impatto emotivo. Un intimo viaggio che ripercorre la vita di due tormentate figure protagoniste della scena musicale dagli anni ’60 fini agli anni ’90.untitled Tim e Jeff Buckley, padre e figlio, due vite simili, lontane ma parallele, legate dalla stessa passione per la musica e da un destino tragico che li vedrà, entrambi giovanissimi, consumarsi e spegnersi tra alcool e droghe. Analisi di due mondi profondi, di due fragilità a confronto che Francesco Meoni, regista, autore e protagonista dello spettacolo, riesce a scandagliare a fondo e a comunicare in modo duro, cinico, ma anche delicato. 7Impersonando magistralmente Tim, riesce a trasmettere tutta la rabbia e il dolore di un padre, troppo giovane e impreparato per esserlo, che non riesce a superare se stesso per amare quel figlio che tanto ricerca la sua presenza. Attraverso alcuni stralci del diario di Jeff viene fuori anche la sofferenza di un bambino che vive e subisce la presenza-assenza di un padre per tutta la vita, come un costante vuoto da non poter illuminare nemmeno con otto fiammiferi nel giorno del suo compleanno. Meoni mette in scena una storia reale, specifica, ma anche la storia di ogni padre e di ogni figlio, aprendo un varco alla riflessione sulla condizione umana, sulle paure e sulle difficoltà di vivere fino in fondo, senza compromessi, la propria arte e la propria vita. Sul palco con lui, per rendere il tutto ancora più suggestivo, cinque brillanti musicisti Vincenzo Marti, che, con la sua voce calda e graffiante impersona Jeff, Tony Mancuso alla tromba, Danilo Valentini alla chitarra, Teodoro Pizzolante al basso e Rocco Teora alle percussioni, che riescono insieme a far confluire in un perfetto connubio musica e parole. Uno spettacolo stimolante e profondo che commuove e fa riflettere. I brividi sulle note finali di Hallelujah valgono sicuramente la pena di essere provati.

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