Di Stefania Taruffi
Quante volte in cucina vi sarà capitato di non sapere dove buttare l’olio esausto delle fritture. Normalmente viene sempre riversato nelle fognature e quasi nessuno è consapevole che questo provoca danni al sistema di depurazione e alle reti fognarie in quanto l’olio, penetrando nel suolo, contamina la falda e le acque superficiali, creando una pellicola che ostacola l’ossigenazione dell’acqua. Quintali di olio esausto da noi prodotto, contribuiscono pertanto a deteriorare il nostro ecosistema, quando invece potrebbero essere riutilizzati per molti scopi utili.
Alcuni Comuni italiani si sono attrezzati installando in varie parti delle città (a es. Rimini, Venezia), contenitori per il recupero dell’olio da cucina usato, con l’obiettivo di raccogliere molte tonnellate di olio alimentare da riutilizzare per la produzione di energia elettrica o biodiesel.
L’olio usato può essere anche riutilizzato per produrre prodotti per l’igiene della casa e quella personale, come le saponette. Una saponetta prodotta con l’olio esausto è altamente biodegradabile, naturale, concentrata e, soprattutto, ecologica!
I saponi ora in commercio, soprattutto quelli liquidi, sono una miscela di tensioattivi, aromi, coloranti, glicerina, paraffina, gelificanti, schiumogeni. E un sapone è riconosciuto efficace quanta più schiuma produce. Ma in realtà non è così e tutti questi ingredienti sono abbastanza aggressivi sulla pelle, causando spesso, sulle pelli più sensibili, dermatiti e irritazioni.
Una saponetta prodotta con l’olio esausto ha il vantaggio di essere naturale e biodegradabile e soprattutto, rispettosa dell’ambiente.
Molte persone oggi si domandano cosa fare con l’olio usato. Alcune producono le saponette in casa, altre ancora si sono organizzate in gruppi di lavoro, per sensibilizzare la comunità sul problema di come smaltire gli olii domestici, evitando di gettarli nell’immondizia.
“Dopo molti studi sul problema del riciclo dell’olio” spiega Giancarlo Colella “abbiamo creato un piccolo laboratorio vicino a Frascati con il mio amico Stefano Possenti, dove abbiamo messo a punto una tecnica di ripulitura degli olii e una formula naturale per la creazione di saponette naturali, o alle erbe aromatiche coltivate da noi nell’orto: rosmarino, salvia, alloro, aloe”.
Ma com’è ripulito l’olio usato e qual è il processo di lavorazione per trasformarlo in sapone? Ci spiega Giancarlo Colella: “Spesso arrivano cisterne con diversi olii mischiati. Vanno controllati i diversi parametri, poi tutto l’olio è lavato con l’acqua, filtrato più volte e lasciato a riposare vari giorni e infine trattato con tutti prodotti naturali, principalmente piante aromatiche che danno un profumo naturale al sapone, che non contiene dunque profumi sintetici. Il tutto resta a macerare per 20/30 giorni nelle erbe, per poi essere filtrato di nuovo e lasciato a macerare. Questo tempo di macerazione fa sì che le erbe aromatiche rilascino vitamine e profumo nell’olio, secondo la pianta utilizzata. Infine c’è un periodo di stagionatura che varia dai due ai dodici mesi. In realtà, più passa il tempo, più la saponetta diventa pregiata”.
La cosa particolare è che il successo di questo progetto è tutto dovuto alle persone che ne fanno parte: dai fornitori (Famiglie, associazioni disabili etc..) che cedono un prodotto di scarto (olii esausti) per poi riacquistare un prodotto finito ‘pulito’, le saponette aromatiche appunto. Anche i produttori sono molto attivi a spingere il ‘concept’, sensibilizzando un largo pubblico sulla necessità del riciclo, anche attraverso la loro attività sociale nei Municipi, sostenuti dal Movimento Cinque Stelle. Si è venuto a creare dunque un circuito-ecologico senza fini di lucro, ma che comunque sarà anche in grado di smuovere a piccoli passi l’economia dei prodotti naturali eco-friendly.
Le saponette sono state confezionate in packaging rispettosi dell’ambiente e saranno commercializzate principalmente attraverso i gruppi solidali di acquisto (G.a.s), che acquistano solo prodotti derivati dal riciclo e oggi, il 9 maggio, saranno per la prima volta presentate al mercatino romano di Largo Mengaroni dalle 10 alle 18.
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