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Blaxplotitalian 100 anni di Afrostorie nel Cinema Italiano

In un mondo perfetto la diversità sarebbe considerata una ricchezza, nel nostro invece ancora non accade. Succede, invece, che alcune persone si investono di una missione; persone che diventano portavoce delle minoranze silenziose come è capitato a Fred Kwornu, regista italo-ghanese che da dj radiofonico, autore di programmi televisivi, è stato ispirato dal regista Spike Lee per la realizzazione del documentario “Inside Buffalo” raccontando la storia dei soldati afroamericani impegnati nella seconda guerra mondiale per la libertà nel nostro Paese suscitando un enorme interesse negli Stati Uniti. La sua produzione si è arricchita, nel 2016, con un nuovo film documentario, presentato recentemente all’Ischia Global Fest: “Blaxplotitalian. 100 anni di Afrostorie nel cinema italiano” co- prodotto dall’attore rodigino Matteo Tosi e da un’operazione di crowdfounding di successo, in cui Kwornu ripercorre la presenza degli attori di origine africana dal 1915 anno di uscita di “Salambò” di Domenico Gaido per poi passare al cinema neo realista degli anni ’40/’50 con Paisà, Senza Pietà e Tombolo. Durante gli anno ’70 gli attori di colore venivano impiegati nei polizieschi e soft-core, famosi Zeudy Araya, Ines Pellegrini, Iris Penando, Fred Williamson e Woody Stroode. Negli anni ’90 “i neri” interpretano, invece, principalmente la parte degli immigrati ricordando tra gli altri Germano Gentile, Salvatore Marino, Jonis Bascir, Livio Beshir, Denny Mendez. Kwornu ha commentato: “Sono fermamente convinto che l’Italia multiculturale dei nostri giorni debba essere rappresentata molto di più di quanto si faccia ora, specialmente da sceneggiatori e attori di “seconda generazione”.  (Blaxplotation è un filone cinematografico nato negli anni ’70 riferito ai film d’azione neri dedicati all’audience nera).
Nel cast del documentario di Kwornu partecipazioni di ospiti d’onore come l’attore e attivista afroamericano Denny Glover e la donna più potente di Hollywood, Presidente dell’Academy degli Oscar: Cheryl Boone Isaacs, poi Kerry Kennedy, ed il regista, premio Oscar, Paul Haggis. Il regista Kwornu, ora residente a New York, ha detto in merito: “Sentirsi dire da Denny Glover che ho fatto un “good Job” ( buon lavoro) è stata un’ enorme soddisfazione specialmente perché ammiro Danny non solo come attore con cui sono cresciuto da adolescente, ma anche come importante attivista della causa degli Afroamericani”. Blaxplotitalian è diventato una campagna sociale globale dal nome #DiverstyInMediaMatters che Fred Kwornu, insieme ai personaggi dello spettacolo americano, inglese e francese stanno conducendo per promuovere il valore del pluralismo nell’industria dei media. Purtroppo sono ancora troppo poche le presenze, sia nello schermo che dietro le quinte, di persone appartenenti alle etnie e religioni diverse. Pochissime le donne registe, quasi nulla la presenza di attori disabili e LGBT nelle industrie cinematografiche dei principali Paesi multietnici del mondo.
Ogni forma di creatività e solidarietà può contribuire a rendere un mondo, paurosamente imperfetto, in un luogo migliore.
di Marzia Santella

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