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Chi ha paura di Pulcinella? La maschera a tinte noir di Massimo Torre

Sembra provenire direttamente dalla Commedia dell’Arte -in versione 2.0- la storia narrata da Massimo Torre in Chi ha paura di Pulcinella?, edito da e/o per la collana originals , primo libro di una fortunata serie che vede come protagonista la celebre maschera napoletana, alle prese con la camorra e i suoi fatali rappresentanti.
E davvero sono molti i  richiami letterari offerti dall’autore. Già solo la vera identità del protagonista del libro, Puccio d’Aniello è il nome del contadino acerrano, al secolo Paoluccio della Cerra (ritratto nella foto da un’incisione di Carlo Enrico di San Martino, XVI sec.), a cui si lega storicamente, secondo una delle teorie più accreditate, la nascita della maschera partenopea nel ‘600. Su queste poi l’autore rivisita in chiave moderna le gesta dello scaltro personaggio che difende la sua terra, prendendosi gioco dei potenti e sbeffeggiandoli con tagliente ironia.
In una Napoli sotterranea e chiaroscurale, afflitta dal  caldo e dalla malavita, il ‘tuttaio’ Puccio d’Aniello conduce la sua vita con la dualità di un supereroe di tutto rispetto. Da un lato il suo negozio nel rione Sanità, punto d’appoggio per riparazioni di ogni genere, dall’altro invece difensore dei più deboli, oppressi dalla Compagneria, il clan degli Sparaco, che tiranneggia indisturbato l’intero quartiere.
Oggetto delle attenzioni del rampollo del capoclan è la giovane Rosa Bellella, splendida e fiera ragazza del quartiere, da sempre ostile alle dinamiche di sopraffazione della camorra che hanno stretto la sua famiglia in un mare di debiti e determinato la morte dell’amatissimo padre.
In questo clima disperato si inserisce Pulcinella, esperto di arti marziali e abilissimo hacker, che, attraverso le sue abilità e con il prudente aiuto del parroco don Andrea, incrina progressivamente il dominio degli Sparaco, rendendo i suoi affiliati marionette incoscienti e incapaci di nuocere al prossimo.
Con una lingua impastata di suoni, odori e sapori della tradizione napoletana Massimo Torre riesce nel felice tentativo di dar vita a una storia avvincente ancorché surreale, offrendo lo spunto per una messa in scena che sarebbe perfettamente trasportabile tra le pagine di un fumetto d’autore, a metà strada tra Gotham City  e Lo cunto de li cunti.
 
 
Massimo Torre, Chi ha paura di Pulcinella?, e/o originals, 2016, pp.223 , € 15,00

 

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