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Linea d'Ombra 2016, la grande bellezza di Nada e A Toys Orchestra

“Non ti dirò: non distruggere la Terra! Io ti dico: ammira quanto è bella. Ora, scegli come vivere”, così ha scritto Karzof Pleine, ed è seguendo la rotta indicata dalle parole dell’autore armeno che prosegue il viaggio alla scoperta del Terzo Pianeta in questa XXI Edizione di “Linea d’Ombra – Festival Culture Giovani”, evento multidisciplinare diretto da Peppe D’Antonio e Luigi Marmo che si tiene a Salerno dal 5 al 12 novembre. Protagonista della seconda serata del Festival, ieri sera al Teatro Cinema Augusteo, la voce calda e roca di Nada accompagnata da A Toys Orchestra, talentuosa band composta da: Enzo Moretto (voce, chitarra, tastiere, sintetizzatore), Ilaria D’Angelis (voce, basso synth, tastiere, chitarra), Raffaele Benevento (basso, chitarra, voce), Andrea Perillo (batteria) e Julian Barrett (piano, synth, chitarra, basso).
La cantautrice livornese, fiera e anticonformista, apre il concerto con l’ironia e l’irriverenza delle note rock del brano “La Bestia”, incarnazione delle paure che ci scorrono attorno o albergano nel nostro animo, tratto dal suo ultimo album “L’Amore Devi  Seguirlo” , uscito lo scorso 15 gennaio, su etichetta Santeria/Audioglobe. Cinquant’anni di carriera attraversati con grande personalità e stile, Nada conferma l’autentica bellezza del suo amore per la musica, una luce fissa nel panorama del rock indipendente italiano. Toni malinconici per “Pioggia di sale”, dal sound anni ’70 e che descrive l’amarezza della solitudine dei tempi moderni, altro brano tratto dal suo ultimo lavoro discografico, così come “Aprite le città” la storia di un uomo, Gennaro, che diviene simbolo dell’indifferenza “Aprite le città a tutti i presenti, a tutte le genti uguali e diversi, senza barriere”. Atmosfere oniriche e retrò per il brano “Non capisci più”, graffiante e intensa la “Ballate Triste”, in cui racconta una storia di ordinaria violenza domestica, un atto di denuncia per i ritardi della giustizia nel tutelare le vittime. “Non avrei mai immaginato che un Papa avrebbe ascoltato la mia canzone”, così Nada introduce il brano “Senza un perché” tratto dal suo album del 2004 “Tutto l’amore che mi manca” inserito nella quarta puntata della serie televisiva The Young Pope firmata da Paolo Sorrentino in onda su Sky Atlantic, volato ai primi posti delle classifiche di vendita consentendo a molti di riscoprirne “la grande bellezza”.


“Tira un vento che fa male”, questo è l’incipit di “All’Aria Aperta”, un brano che diviene un inno alla libertà senza compromessi, nonostante tutto: “libera l’anima mia, libera la pazzia!”. Non sono mancati suoi grandi successi come “Ma che freddo fa”, “Amore disperato”, “Guardami negli occhi” e “Luna in piena”. Gran finale con una versione a cappella del brano “All’Aria Aperta”  e le note rock del brano “Inganno” magistralmente rifinite dalla band “agropolese” di A Toys Orchestra. “La strada sarebbe stata lunga. Sono lunghe tutte le strade che conducono a ciò che il cuore brama”, ha scritto Conrad in Linea d’Ombra, eppure come suggerisce Nada bisogna sempre seguirle.
di Anna Esposito
Foto di Mario Donatiello

 

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