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"Billy Elliot The Musical" chiude la stagione teatrale al Toniolo di Mestre

Se avete amato il film non potete non lasciarvi trascinare dalla travolgente versione teatrale di “Billy Elliot”!
Il musical, tratto dall’omonimo film diretto da Stephen Daldry, è stato l’ultimo spettacolo della stagione 2017-2018 del Teatro Toniolo di Mestre.
Due ore e quaranta dal ritmo incalzante dove ci si diverte, ci si commuove e si riflette. Anche nella trasposizione teatrale vengono affrontate quelle tematiche che tanto ci avevano appassionato nella pellicola cinematografica. A fare da sfondo dunque la protesta dei minatori nell’Inghilterra dell’era Thatcher e i sogni e le speranze di un ragazzino che trova nella danza il modo per esprimere e realizzare se stesso.
Sono infatti la passione per il ballo, l’amicizia, la perseveranza e la voglia di raggiungere gli obiettivi i temi caldi di quest’opera musicale che venne portata sulle scene per la prima volta nel 2005, a Londra. Vincitore di numerosi premi, “Billy Elliot the Musical” ha conseguito un enorme successo anche fuori dal Regno Unito.
In Italia è arrivato nella stagione 2015-2016, diretto e adattato in italiano da Massimiliano Romeo Piparo, ottenendo un grande favore di pubblico. Nel cast 30 performers, tra i quali spiccano i tre giovani talenti dell’Accademia Il Sistina, Luca Biagini, attore e doppiatore affermato che qui interpreta il padre di Billy e la straordinaria e divertente Cristina Noci nel ruolo della nonna.
Un musical di successo non può che avere coreografie accattivanti e musiche coinvolgenti. Strepitosi dunque i pezzi di tip tap ed emozionanti le musiche (Cajkovskij ed Elton John) capaci di trascinare un pubblico che non si esime ad un certo punto dall’accompagnare con il battito di mani un brano cantato durante la rappresentazione della festa di Natale tra i minatori in sciopero.
Un musical assolutamente consigliato, con un’unica nota che è il caso di fare: pur avendo per protagonisti dei ragazzini non è adatto ad un pubblico di bambini perché non in grado di cogliere, anche attraverso un linguaggio talvolta colorito, tematiche delicate come quelle raccontate, seppure in forma leggera.
 

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