di Giovanni Battista Camerini
Il provincialismo culturale vigente in certi ambiti nel nostro Paese è disarmante. Come dimostra il dibattito in corso sui tempi di frequentazione dei figli nelle separazioni, pullulante di banalità trionfanti.
“Il bambino spaccato a metà come una mela”: è lo stesso codice civile a sancire il diritto del figlio a mantenere rapporti equilibrati e continuativi con i due genitori dopo la separazione.
“Il bambino pacco postale”: è ovvio e naturale che il figlio dopo la separazione abbia due case e faccia il pendolare tra esse.
“Il bambino non è come un oggetto, bisogna privilegiare il suo interesse e non quello dei genitori”: tutti gli studi e le ricerche internazionali su decine di migliaia di casi dimostrano che i figli che suddividono il tempo in maniera paritetica tra i due genitori presentano indicatori di benessere superiori a quelli in custodia monogenitoriale.
“Non esiste la bigenitorialita’ perfetta, non si può dividere un figlio metà e metà”: per shared custody a livello europeo non si intende 50 e 50 ma tempi di frequentazione non superiori a due terzi e non inferiori a un terzo con ciascun genitore.
“Il bambino ha bisogno di stabilità e di avere la sua cameretta”: per un figlio non conta la stabilità muraria ma la stabilità delle relazioni affettive.
“Le due mamme di Re Salomone”: nella Bibbia una delle due madri è una lestofante, nelle separazioni ci sono due genitori veri.
Niente è più difficile, come ci insegnano i penalisti, che dimostrare l’ovvio…
Il provincialismo culturale vigente in certi ambiti nel nostro Paese è disarmante. Come dimostra il dibattito in corso sui tempi di frequentazione dei figli nelle separazioni, pullulante di banalità trionfanti.
“Il bambino spaccato a metà come una mela”: è lo stesso codice civile a sancire il diritto del figlio a mantenere rapporti equilibrati e continuativi con i due genitori dopo la separazione.
“Il bambino pacco postale”: è ovvio e naturale che il figlio dopo la separazione abbia due case e faccia il pendolare tra esse.
“Il bambino non è come un oggetto, bisogna privilegiare il suo interesse e non quello dei genitori”: tutti gli studi e le ricerche internazionali su decine di migliaia di casi dimostrano che i figli che suddividono il tempo in maniera paritetica tra i due genitori presentano indicatori di benessere superiori a quelli in custodia monogenitoriale.
“Non esiste la bigenitorialita’ perfetta, non si può dividere un figlio metà e metà”: per shared custody a livello europeo non si intende 50 e 50 ma tempi di frequentazione non superiori a due terzi e non inferiori a un terzo con ciascun genitore.
“Il bambino ha bisogno di stabilità e di avere la sua cameretta”: per un figlio non conta la stabilità muraria ma la stabilità delle relazioni affettive.
“Le due mamme di Re Salomone”: nella Bibbia una delle due madri è una lestofante, nelle separazioni ci sono due genitori veri.
Niente è più difficile, come ci insegnano i penalisti, che dimostrare l’ovvio…