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"Far above the moon" – La Galleria SpazioCima celebra Bowie per i 50 anni di Space Oddity con una mostra "spaziale" dal 4 al 21 giugno.

di Lara Ferrara
ROMA – Cinquant’anni fa nasceva la intro di Space Oddity: era il 4 novembre del 1969 usciva il secondo album di David Bowie e proprio in vista di questo anniversario molto importante a Roma, presso la Galleria SpazioCima si terrà una mostra dedicata al Duca Bianco, e sarà disponibile per tutti i visitatori dal 4 al 21 giugno.
David Bowie è stato per tutta la sua vita un incondizionato amante dell’arte. Letteratura, cinema, teatro. Era un esoso e appassionato collezionista. Amava il Tintoretto a tal punto che chiamò la società fondata per gestire i suoi affari “Jones/Tintoretto Entertainment Company”, ma anche Rubens e Willem De Kooning di cui possedeva diversi esemplari. Il suo modus vivendi però non era solo collezionare e contemplare. Tutto per lui era necessario per portare avanti la sua arte, la musica e la sua immagine. Lui l’arte la studiava, la faceva sua e la metteva in pratica su se stesso…
A 50 anni dalla pubblicazione dell’iconico brano di David Bowie “Space Oddity”, la Galleria SpazioCima a Roma, metterà in mostra una collettiva omaggio al Duca Bianco e al suo “volo” nello spazio.
“Far above the moon” comprenderà circa trenta opere e installazioni, di vari formati, incentrati sul rapporto tra il cantante e l’infinito, che in tante occasioni è stato approfondito.
La figura David Bowie è stata esplorata molte volte da artisti e disegnatori, tanto da dare vita all’immagine dell’alieno sbarcato sulla Terra, come nel film “L’uomo che cadde sulla terra”, diretto da Nicolas Roeg nel 1976.
“Sebbene sia lontano più di centomila miglia, mi sento molto tranquillo e penso che la mia astronave sappia dove andare. Dite a mia moglie che la amo tanto, lei lo sa”. Queste parole sono tratte da Space Oddity, pubblicato nel luglio del 1969, parlano proprio di un astronauta che sta per avvicinarsi alla luna. L’astronauta è spaesato ma sereno, di fronte all’immensità dello spazio che ha di fronte. La canzone fu pubblicata sulla scia degli avvenimenti che stavano accadendo in quel periodo: non solo lo sbarco del primo uomo sulla luna, ma anche l’uscita del film “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick.
Questa mostra prende il nome di “Far Above the Moon” ed è un’esposizione di circa trenta istallazioni di diversi artisti, come Barbara Lo Faro, Eugenio Rattà, Daniela Durisotto, Rosalba Ruggero, Antonella Torquat, e tanti altri ancora.
Organizzata da Roberta Cima, la mostra si concentrerà sul rapporto che il cantante britannico aveva con l’infinito.
Non a caso si affronta il tema dello spazio…
Sempre in occasione dei 50 anni del disco inoltre, il prossimo 12 luglio verrà pubblicato un cofanetto che conterrà de vinili dal titolo David Bowie: Space Oddity, in cui sarà inclusa una nuova versione della canzone remixata da Tony Visonti, collaboratore di lunga data dell’artista britannico.
Tra gli artisti presenti con le loro opere e il loro omaggio a David Bowie alla mostra, figurano Eugenio Rattà, Nino Attinà, Chiara Montenero, Cristina Taverna, Cristina Davoli, Valerio Prugnola, Paola Lomuscio, Marco Giacobbe, Mokodu Fall, Giovanni Sechi, Barbara Lo Faro, Adriana Farina, Valentina Lo Faro, Antonella Torquati, Rosalba Ruggero, Gabriella Annik, Tuono Pettinato, Daniela Durisotto.

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