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Ama chi è Folle

Il 30 Settembre Renato Zero ha celebrato il suo 69° compleanno in occasione del lancio del nuovo album “Zero il Folle“. La sala Petrassi dell’Auditorium è gremita di gente, tra fan e giornalisti pronti ad ascoltare in prima assoluta le sue canzoni e per accoglierlo con grande calore. Tredici brani dove vengono affrontati molti temi importanti legati al malessere dell’uomo e della società, dove però trova un ampio respiro una via d’uscita, una possibilità.
Zero si definisce infatti un portatore sano di coraggio, un coraggio che lo ha fatto allontanare molto spesso dagli schemi borghesi, dalla maschera sociale della perfezione  e del perbenismo a tutti i costi. Lui di maschere ne indossa tante svelando la sua anima multicolore e sincera, un’anima che sa vivere le grandi passioni, il grande dolore e amore che regala la vita.
Nei suoi testi viene evidenziata l’alienazione dell’uomo di oggi, spesso identificato in codici e numeri, sospeso in una folle tecnologia e in selfie che lo tolgono dalla sempre più pesante invisibilità. Un uomo che rincorre i soldi, ma poi come dice Renato “che te ne fai…e con la macchina di lusso dove te ne vai?….Se non sai riconoscere che è immenso quel poco che hai“. Siamo tutti indeboliti dai pregiudizi e dalla frenesia di correre sotto un cielo senza stelle, a volte basterebbe “solo” una carezza, un abbraccio sincero. Ci crede ancora Renato, vuole un mondo pulito dove possano nascere dei bambini solo per amore senza violenza ed ipocrisia, che possano alzare gli occhi e ritrovare ancora quel Cielo scevro di tossicità…un’alba ancora c’è, basta crederci un pò di più. Avere  la forza di dire più spesso Ti Amo, in ogni espressione, in ogni momento, perchè l’amore ci fa sentire meno soli, dandoci la forza di accogliere gli anni che passano “Spiazzandoli, piacendosi”. Le tue parole Renato ci fanno viaggiare in posti dentro e fuori di noi ampliando la mente, gli orizzonti…chi viaggia lo sa, “dai chilometri si capisce la ricchezza che è in te“…un esplicito invito, il tuo, a viaggiare per ritrovare le proprie ali e il coraggio di combattere. Tutto questo può sembrare ai più una soluzione folle, ma folle è chi vuole ancora toccare le persone con mano, chi crede nella potenza di uno sguardo, chi ha ancora la voglia di ridere, di creare, di amare.
di Cristina Dell’Omini

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