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Le ‘Poesie con i tacchi’ di Valentina Riposati

Poesie con i tacchi‘ è la raccolta d’esordio della poetessa romana Valentina Riposati.

La silloge presenta al pubblico una giovane autrice già raffinata e matura nei suoi versi, la cui tela poetica all’apparenza semplice è ritmata da assonanze di sensi e suoni, in una declamazione di un io poetico fuori dai luoghi comuni.

Come scrive Plino Perilli nella prefazione, Valentina Riposati “si fa splendida paladina, bella e pugnace Bradamante d’un romanticismo senza età, e senza passaporto, che per fortuna ripudia la retorica, e premia il cuore col cuore, il corpo col corpo, misura per misura, senza né eccessi né ritrosie; e sempre in nome e per conto del Desiderio, che s’impenna e si spende sempre una giusta causa.

Nei tuoi versi si coglie il rifuggire dall’accademismo. Qual è il tuo significato di poesia?

Per me poesia è immagine, visione, anima e cuore.
È la mia visione del mondo, dell’amore , di ciò che mi circonda e ci circonda.
È anche ricordo.
In un certo senso racchiude il passato, il presente e futuro di ognuno di noi.
Quasi preveggenza a volte.

Valentina Riposati
Valentina Riposati

Come nasce l’idea di suddividere il libro in quattro sezioni?

Il libro è suddiviso nelle 4 sezioni che più rappresentavano, in quel momento, maggiormente il mio approccio alla vita, alla poesia stessa e ai miei affetti.
La leggerezza, l’uso della parola con divertimento, l’amore verso l’altro e la famiglia.

In “Senti” l’atmosfera è intrigante e giocosa. Il contrasto tra il rumore del mare descritto e il trovarsi in montagna aggiunge un tocco di surrealismo alla composizione. Quanto è importante giocare con le parole e le sensazioni?

Per me il gioco di parole è fondamentale, il suono della singola parola anche, come una melodia alla fine diventa la poesia stessa.
Ovviamente parte tutto da una sensazione che scatena l’immagine che poi si tramuta in parola scritta, in suono. In “Senti” l’atmosfera è giocosa vero, ma al gioco si lega sempre una profondità del sentire appunto, il senso è tutto là.
Non per niente mi sono ispirata a Palazzeschi poeta futurista, con un estro funambolesco.

In “Dormo nuda” i versi ondeggiano tra la voglia dell’altro e il bisogno di proteggere la propria autenticità in un mondo che ignora la nudità dell’io lirico. Quanto c’è di autobiografico nelle tue poesie?

Tutto è estremamente autobiografico. Le mie poesie sono pezzi di me che vagano prima nella mia testa e poi su carta.
“Dormo nuda” rappresenta come la nudità sia fisica che mentale sia una liberazione, un’emancipazione femminile che, finalmente, si slega dalla visione ristretta di appartenenza all’uomo e può volare da sola nel mondo, ovviamente, rimanendo NUDA.

SENTI!
Lo senti il rumore del mare
Delle onde
Del loro infrangersi sugli scogli
Lo senti
È poesia
Ma cosa dici
Siamo in montagna
Ecco
Ti ripeto
È poesia

 

 

 

 

 

 

di Mario Masi

Valentina Riposati

poesia

sesso

 

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