Segnala un evento
HomeIn primo pianoPrimo Maggio 2011: la disoccupazione in numeri

Primo Maggio 2011: la disoccupazione in numeri

Primo maggio

PRIMO MAGGIO 2011, Festa dei lavoratori. Molte le polemiche che l’hanno anticipata, come quella di interrogarsi se è lecito o meno lavorare anche o proprio in quella giornata. Ma forse più che imbattersi nelle polemiche su tale dilemma, bisognerebbe ‘far parlare’ i numeri di quelli, troppi, che il lavoro non ce l’hanno.

DISOCCUPAZIONE IN NUMERI I dati Istat registrano che il tasso di disoccupazione è risalito nel mese di marzo attestandosi all’8,3%, in crescita di un decimo di punto percentuale rispetto a febbraio, quando segnò una lieve flessione, mentre su base annua ci sarebbe una diminuzione di 0,2 punti percentuali. Parliamo di 2.071 milioni di disoccupati, 40 mila in più rispetto a febbraio (+2%). Mentre su base annua la diminuzione dei disoccupati risulta essere di 53 mila unità (-2,5%). Il tasso di disoccupazione maschile si attesta al 7,6%, quello femminile al 9,2%, in aumento entrambi di 0,1 punti percentuali rispetto a febbraio.

Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) e’ salito al 28,6% a marzo dal 28,3% di febbraio e dal 27,3% di marzo 2010. Stando ai dati sarebbe aumentato il numero dei giovani italiani che hanno un lavoro (+1,3% a marzo).

REPLICA DI SACCONI Secondo il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, riferendosi ai dati diffusi dall’Istat, la “leggera crescita del tasso di disoccupazione e’ dovuta alla diminuzione dell’inattivita’, in particolare dei giovani”, e spiega che “una ripresa, per quanto moderata, e’ in atto e deve essere accompagnata anche dal lato della qualificazione e della riqualificazione professionale dei giovani come degli adulti, oltre che dai servizi per l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro”.

Sarebbe in procinto di essere presentata dal Governo una riforma dell’apprendistato, ha dichiarato il ministro Sacconi, per agevolare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e ci sarebbe l’intenzione di sbloccare risorse inutilizzate del Fondo Sociale europeo per sostenere utili percorsi di apprendimento soprattutto nelle aree del Mezzogiorno.

2 COMMENTI

  1. Non si preoccuperanno mai dei giovani ma solamente dei propri interessi. L’occupazione stabile non esiste più, le modifiche ai contratti ormai sono state apportate e man mano peggioreranno nel tempo. In sintesi: stiamo assistendo ad una corporazione di classi dirigenti (sindacati, politici, banchieri, finanzieri…) contro la povera gente sempre più povera e derelitta che lavorerà in un futuro almeno 12 ore al giorno per una ciotola di riso. La sfida è appena iniziata…

SCRIVI UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome

- Advertisment -

più popolari