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Pubblicata la lista dei presunti politici gay, ma omofobi

Pubblicata come promesso la prima lista di presunti politici gay, ma con posizioni considerate dalla comunità Lgbt italiana ostili al riconoscimento dei loro diritti e omofobe in pubblico.

Nell’intento dell’iniziativa di cui il Presidente di Equality Italia  Aurelio Mancuso si dice solo l’ispiratore, ma declina ogni responsabilità materiale: “Riportare un po’ di giustizia in un paese dove ci sono persone che non hanno alcun tipo di difesa rispetto agli insulti e gli attacchi quotidiani da parte di una classe politica ipocrita e cattiva”. E’ necessario aggiungere che quanto diffuso dal blog in questione in merito ai nomi dei politici è privo di riscontro e da dimostrare.

Divisa la comunità gay sull’iniziativa, per Paolo Patanè presidente nazionale di Arcigay: “Per Arcigay, l’outing, e cioè la pratica di fare i nomi di omosessuali o lesbiche che per diverse ragioni hanno scelto di vivere segretamente il loro orientamento sessuale, è una pratica di estrema violenza, del tutto estranea alla nostra storia, cultura e orizzonte politico. Arcigay si dissocia quindi da iniziative di quel genere e condanna con la massima severità perché gratuite, violente ed inutili”.

Ivan Scalfarotto, vicepresidente dell’assemblea Pd si è dissociato dall’iniziativa e si è dimesso dal comitato d’onore di Equality Italia, il cui presidente Aurelio Mancuso veniva indicato da alcuni tra i promotori dell’outing, anche se l’interessato smentisce: “Non mi dissocio dalla rivendicazione dei nostri diritti – spiega Scalfarotto – ma questa pratica non contribuisce a costruire un Paese più civile”.

Per Paola Concia “è un gesto estremo che io non farei mai, non è la mia cultura politica. Essere gay non è un’offesa o un insulto, io non mi offendo se mi dicono che sono lesbica”. Infine un’amara riflessione:  “invito tutti a interrogarci sul perché in questo paese siamo arrivati a questo, perché alcuni pensano di fare una battaglia politica in questo modo discutibile? Forse perché siamo tra i Paesi più omofobi, servirebbe una riflessione su questo”.

Contrario anche Franco Grillini: “E’ un’operazione che serve solo a fare pubblicità a chi la promuove”. “La pratica politica non si fa così, è non si fa sparando nel mucchio e in modo anonimo, ma individuando un personaggio importante su cui si hanno prove certe e con testimoni che testimoniano a viso aperto. L’ha inventata l’americano Michelangelo Signorile e nemmeno in Usa si fa più”.

Stando ad un sondaggio effettuato sul  portale Gay. it su un campione di circa 1500 persone: il 75% si è detto favorevole all’outing dei politici omosessuali e omofobi, “per porre fine all’ipocrisia”. Contrario il 25%. Controversa anche la questione legata alla tutela della privacy, si attendono nelle prossime ore le reazioni dei diretti interessati.

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