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Metrosexual, la nuova frontiera dell'uomo narciso

di Marzia Santella
In queste ore di inizio luglio, alle prese con partite con giocatori dai fisici scultorei, sogno di vacanze e ombrelloni rimbalza tra giornali e tv l’uomo metrosexual. Una definizone del 1994 di un giornalista inglese Mark Simpson nel giornale The indipendent. Si riferiva agli uomini benestanti giovani e abitanti nelle  metropoli ( da cui metro) appassionati di un’attenta cura di se, dieta salutista, centri benessere, lampade abbronzanti ed ogni altro ben di dio vi venga in mente. Un atteggiamento, che solitamente era di dominio del mondo gay, diventa un modo di essere anche di uomini etero. Un nuovo soggetto, negli anni 90 quando fu scoperto, tesoro per molte aziende. Target perfetto di prodotti di nicchia, di trattamenti dedicati. Fin qui nulla di che direte voi. Io mi sono soffermata a pensare a quando uscivo negli anni ’90:  effettivamente c’erano ragazzi che definivo semplicemente narcisi: “Esco: il calore del forno della pizzeria mi secca le labbra” aveva detto una sera un mio amico tre minuti prima di mettere il lucida labbra. Passione sfrenata per le creme antirughe di un altro. La brama di tanti per le lampade ed uscivano nei locali con la pelle color gambero appena scottato. Oppure quell’altro che prendeva il sole solo davanti al punto da chiamarlo: cremino. Qualcuno eccedeva di palestra, qualcun’altro si toglieva le sopracciglie (dolorosamente). Spese folli dal parrucchiere con annessa manicure e pedicure. Di nuovo allora cosa c’è? Il ventunesimo secolo vede un uomo nuovo? Una cosa è certa: non è più solo un fenomeno delle grandi città ma si è esteso ovunque. E’ piacevole incontrare persone curate, rilassate da massaggi ayurvedici, saune e quant’altro. Una persona, senza dubbio gradevole allo sguardo, all’olfatto, al tatto, alla vista …al gusto? A voi la decisione! Tutti i sensi sono coinvolti è difficile non esserne attratti. Creme da corpo, olii profumati…Come in tante cose anche questo aspetto dovrebbe rientrare in una misura di buon senso. L’uomo preda dello shopping per ore, con una cultura eccessiva su tutte le ultime sfilate mi disorienta, quello che sta con le cartine delle meches in testa per ore dal parrucchiere sfogliando giornali di gossip? Mi sembra usurpi il mio posto! Oppure si dovrebbero vedere gli effetti dei trattamenti senza vederli in azione. Un po’ come vedere danzare Roberto Bolle splendido, senza vedere le prove: solo il risultato meraviglioso! Ma, ad esempio,  le cerette ovunque anche nelle parti intime non so perché  tolgono qualcosa alla mia idea di uomo  virile. Ben venga  l’uomo metrosexual che ci seduce a 360 gradi purché non si dimentichi di noi donne tra un outlet e un centro massaggi. No all’uomo scimmia con abbinamenti shock! Benvenuti nella nuova era.

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