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César si César no? Riprende la polemica su Roman Polanski

Riprende la polemica su Roman Polanski, mentre è stata interrotta la proiezione del suo ultimo film “J’accuse” a causa di una nuova accusa di stupro contro il regista, in nomination per il César.
Thriller storico sulla vicenda Dreyfus con Jean Dujardin, insignito del Gran Premio della giuria di Venezia, “J’accuse” è in corsa per dodici premi tra cui miglior regia e miglior film.
Marlène Schiappa, segretaria di stato per l’uguaglianza di genere, ha dichiarato di credere nel rispetto delle donne e ha aggiunto che il cinema non accetterà mai nessun tipo di violenza da parte dei suoi artisti.
Invece il Ministro della Cultura Franck Riester ha rilasciato dichiarazioni del tipo: “L’Accademia di César è libera di scegliere” e ha ribadito che continuerà a difendere la libertà d’espressione e creazione con la stessa determinazione con la quale ha combatto quotidianamente tutte le forme di violenza di genere e sessuale.
“Un artista ha i suoi lati oscuri come gli altri. E così deve essere accettato”, ha concluso.
Paradossalmente, Roman Polanski è stato nominato al César contemporaneamente con l’attrice Adèle Haenel, che aveva scosso il mondo del cinema a novembre scorso accusando il regista Christophe Ruggia di averla “toccata” e “molestata” quando era adolescente.
L’attrice è in corsa per la migliore categoria attrice per “Ritratto della ragazza in fiamme” al fianco di Eva Green in “Proxima” o Karin Viard in “Sweet Song”.

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