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Nucleare: anche dal PDL arriva un SI' al referendum

“L’Italia ha scelto, oltre venti anni fa,  di bandire la costruzione di centrali nucleari sul proprio territorio per motivi di sicurezza, di rispetto dell’ ambiente, di conformazione  geomorfologica del proprio territorio – dichiara l’ on. Scurria, europarlamentare Pdl/PPE – al contrario di altre nazioni europee e non,  che hanno scelto la strada del nucleare per l’ approvvigionamento energetico. Oggi, con vent’ anni di ritardo ed almeno altri venti prima che un’ipotetica nuova centrale possa dirsi costruita e pronta a fornire energia al nostro Paese, rischiamo, qualora non  vincessero i sì, e si volessero costruire centrali con le tecnologie attualmente disponibili,  di essere ancora una volta fanalino di coda tra i Paesi industrializzati.”

“Inoltre – prosegue l’ on. Scurria – paesi come la Germania stanno, proprio in questi giorni,  decidendo la dismissione delle centrali con gli altissimi costi che ciò comporta e che, come dice Tremonti,  andrebbero conteggiati come facenti parte del debito pubblico di quello Stato. Potrebbe essere questo, invece, il tempo per divenire capofila di una nuova strategia energetica investendo in ricerca ed innovazione”.

Altri esponenti di punta del PDL si dichiarano contro il nuclare. Domani, 9 giugno, alle ore 16.30 in Piazza di San Lorenzo in Lucina a Roma ci sarà una mobilitazione promossa dal Vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli, dall’Assessore alle Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Lazio Luca Malcotti e dall’associazione di giovani del Pdl Officina Futura.

“Bene ha fatto il Governo ad approvare la moratoria sulla costruzione di centrali nucleari, ma è fondamentale che su questo tema si ascolti la voce e l’opinione dei cittadini”, dichiara il Vicepresidente del Pe Angelilli.

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