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Il Rapporto Amnesty 2011 boccia l'Italia

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E stato presentato oggi, nel 50° anniversario della fondazione dell’associazione, il Rapporto Amnesty 2011 sull’Italia e ne emerge un quadro assai drammatico sul fronte dei diritti umani. Troppi gli abusi da parte delle forze dell’ordine, i casi sempre più diffusi di omofobia, norme considerate discriminatorie dalla Comunità Eurpea in tema di immigrazione e nei confronti dei rom.

Ad esser citato, tra gli altri, il caso di Emmanuel Bonsu, vittima di un pestaggio da parte di forze dell’ordine dopo l’arresto, quello di Federico Aldrovandi, di Stefano Cucchi, morto una settimana dopo il suo arresto. Un’analisi dei dati critica anche in tema di sgomberi forzati dei rom e di diritti negati ai migranti, fino a qualche mese fa respinti in Paesi che non rispettano le convenzioni internazionali, ignorando ogni diritto anche ai richiedenti asilo politico. Norme, quelle del “pacchetto sicurezza” ritenute discriminanti e inefficaci.

“L’Italia non ha né istituito un organismo indipendente di indagine sugli abusi commessi dalla polizia, né ha introdotto il reato di tortura nel Codice Penale, impedendo di punire i responsabili in maniera proporzionata alla gravità della loro condotta” si legge nel rapporto. In riferimento al caso delle violenze nella scuola di Bolzaneto durante il G8 il rapporto denuncia che nei nove anni trascorsi, poi, “non c’è stata alcuna parola forte di condanna da parte delle istituzioni e nemmeno un’analisi interna relativa al fallimento nella gestione dell’ordine pubblico a Genova”.

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