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Vittime senza giustizia

di Maria Rosaria De Simone

 

E’ una clamorosa notizia quella dell’arresto, negli Stati Uniti , del direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn. E non certo per guai finanziari, ma perché accusato da una cameriera dell’albergo Sofitel di New York,  di averla bloccata nella camera d’albergo e di averla stuprata.  Strauss è stato fermato all’aeroporto mentre tentava di ritornare in Francia, ed è stato arrestato con l’accusa di “tentato stupro, atto sessuale criminale e sequestro illegale”. Il fermo è stato poi confermato dopo qualche ora e non è stata accettata nessuna richiesta di lasciare il carcere dietro pagamento di una milionata di dollari come cauzione. Ora questa notizia ha lasciato gli Italiani a bocca aperta. Il direttore dell’FMI, uno degli uomini più potenti della terra, sta provando il carcere duro in mezzo ad assassini e malviventi di ogni tipo, ‘solo’ per aver violentato una donna? E rischia pure, se l’accusa verrà confermata, di rimanere in galera per almeno un quarto di secolo?  Parliamoci chiaro: la violenza sessuale è un delitto, ma gli Italiani non sono abituati a questa tempestività di intervento, attraverso il fermo immediato dopo una denuncia e a un così veloce incontro dell’accusato con la giustizia penale. Gli Italiani non sono abituati a sentire che, le persone che commettono un grave crimine, vengono immediatamente incarcerate.  Pensiamo ad esempio ad un caso non tanto lontano nel tempo. Nel 2007, 4 giovanissimi ragazzi che erano usciti insieme per andarsi a prendere un gelato, sono stati letteralmente travolti da un pulmino al cui volante c’era un ragazzo rom completamente ubriaco, un uomo con precedenti penali, ma che non era in galera per i suoi misfatti. Quest’uomo si chiama Marco Ahmetovic, è stato condannato a sei anni di reclusione, inizialmente ai domiciliari, in un residence per vacanze,  fronte mare, ma poi è tornato in carcere per aver disatteso l’ordine del rispetto dei domiciliari. Quattro vite distrutte, senza contare il dolore, lo strazio dei familiari che non sanno darsi pace e, l’assassino, fra poco sarà di nuovo libero. Sei anni. Suonano un poco striminziti rispetto ai 25 anni che forse si farà Strauss, se  dovesse essere giudicato colpevole.

Pensiamo a ragazze come Monica da Boit, Rossana Wade, Veronica Abbate, Carmela Frassanito, tanto   per citare qualche nome  tra le centinaia di ragazze che sono state ammazzate o indotte ad ammazzarsi. Ebbene, che fine hanno fatto i loro assassini? Sette, otto, dieci anni di carcere? Davvero pochi. Pensiamo a Maria Rosaria Lopez, e a Daniela Colasanti, violentate e seviziate nel 1975, la prima non sopravvissuta, la seconda miracolosamente sfuggita dalle mani del cosiddetto “Mostro del Circeo” Angelo Izzo e dai suoi compagni. Ebbene l’assassino nel 2005 era già in regime di semilibertà  per buona condotta, e per confermare al sua ritrovata moralità uccise barbaramente altre due donne. Pensiamo anche alle tante ragazze in Italia che hanno avuto il coraggio di denunciare una violenza sessuale e i cui processi hanno confermato le loro accuse: di quale tipo di giustizia hanno beneficiato? Nel complesso i violentatori, sono stati condannati a pochissimi anni di carcere, ma non hanno mai visto una  cella perché magari incensurati. E i soggetti che sono stati accusati e poi condannati per atti di pedofilia Loro forse il carcere lo avranno visto, ma non per più di sei anni. Sei anni per aver stuprato o sodomizzato un bambino. Pochi, davvero pochini. Alla luce di questi esempi appare evidente  il perché gli Italiani, di fronte al fermo di Strauss siano rimasti attoniti e stupiti. Non si usa in Italia, dopo un giusto processo, applicare una giusta pena. Chissà forse se il fatto fosse accaduto nel nostro paese piuttosto che negli Stati Uniti, al signor Strauss qualcuno avrebbe porto addirittura le sue scuse per l’affronto subito. E la presunta vittima sarebbe stata guardata con più di un occhio di sospetto.

Eppure l’Italia è la culla del diritto. I più grandi e rinomati giuristi sono italiani. Cosa ha portato dunque allo sfacelo nel campo del sistema giudiziario a a cui stiamo tutti assistendo impotenti? E’ dagli anni settanta in poi che il diritto, ma anche la criminologia e il pensiero intellettuale dominante hanno accettato l’idea di una cultura che trascura la vittima e l’innocente e pone al centro il colpevole,  la  presunzione di innocenza in suo favore. Giudizio abbreviato, benefici vari, domiciliari, vacanze premio, consistenti sconti di pena: queste le motivazioni di pene così ridicole. E’ ormai giunto il tempo di una riflessione seria, di una riforma vera della giustizia che punisca il colpevole e dia il giusto riconoscimento alla vittima. E’ ormai il tempo di ridare dignità alle vittime, alle tante donne che non hanno ottenuto giustizia , alle tante persone in genere, che convivono quasi porta a porta con gli assassini dei loro figli. L’Italia del diritto, sarà in grado di ritrovare il diritto vero, quello che un paese civile si merita? Quello in cui la legge ha come obiettivo primario il preservare la società dal pericolo ed ogni uomo dalla prevaricazione, divenendo garantista non verso coloro che hanno compiuto il delitto, ma verso se stessa?

4 COMMENTI

  1. Viviamo in un paese maschilista,convinto che se una donna viene violentata…beh “un pò se l’è cercata”!!!!
    Commentano con occhio ammiccante uomini e donne di una certa mentalità..
    In America si rischia di marcire in carcere, da noi ci manca poco che alla donna violentata facciano recitare l’atto di dolore pubblico; “Chiedo perdono se ho messo il mio corpo di fronte al suo… se la sera torno a casa sola dopo una pizza con le amiche… se sono carina e vorrei baciare e fare l’amore solo con chi amo…”
    In questo mi vergogno di essere italiana!!!!!

  2. brava grazia hai detto bene, maschilisti stupidi, vorrei vedere se fosse la loro sorella, madre o figlia se parlesebbero così, nessuno ha diritto di toccare una donna o un bambino, sono pervertiti e malati certo siamo attoniti che in amerca hanno arrestato un personaggio, quì in Italia sono troppo creduloni, se il delinquente dice , sono innocente, sono creduti, tanto abbiamo un parlamento corrotto non possono fare la giustizia giusta, sennò sono i primi a essere puniti, ma caspita è ora che si comincia a fare piazza pulita ai corrotti e essere onesti, e fare la giustizia come sideve,certezza della pena sia per la violenza alle donne sia per gli omicidi o per la pedofilia, per quella ci vuole la castrazione basta violenza sui minori, poveri piccoli, dobbiamo vergognarci al resto del mondo, ma non gli onesti, gli imbecilli, come i nostri uomini che ormai hanno perso l’uso della ragione e del cervello, uomo italiano mi fai scifoooooooo
    si ho tanti amici onesti , non posso fare di tutta l’erba un fascio,ma anche io mi vergogno di essere italiana, basta violenza certezza della pena,

  3. nn e vero che siamo in un paese di maschilisti cmq mia moglie e stata violentata senza giustizia e questa persona e a piede libero che devo fare ………………….

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