Come aveva anticipato il neoeletto presidente della Corte Costituzionale, Alfonso Quaranta, la Consulta non ha il potere di bloccare il quesito referendario sul nucleare, così come riformulato dalla Cassazione. Agli elettori che si recheranno alle urne domenica 12 e lunedì 13 giugno, saranno dunque consegnate quattro schede: oltre alle due relative all’acqua pubblica e a quella sul legittimo impedimento, anche la scheda riguardante “L’abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare”.
”Dalla Consulta arriva l’ennesimo e definitivo stop alle pretese di un governo che con una mano lascia libertà di voto e con l’altra cerca con ogni mezzo di sabotare il referendum. Ora la parola passa ai cittadini”. Lo sostengono in un comunicato le oltre 80 associazioni del Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare‘. ”Dopo i dubbi strumentali avanzati dai nuclearisti sul nuovo quesito – afferma il Comitato – oggi si compie un altro decisivo passo verso il quorum: adesso pretendiamo che l’informazione pubblica e quella privata facciano sapere ai cittadini che domenica e lunedì, coi quesiti su acqua e nucleare, si decide della loro sicurezza e del loro futuro”.