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Quando il sonno genera mostri

Di Giulia Pompili

Igiene del sonno, ovvero l’arte del dormire in modo tale da conservare la salute. Secondo un’indagine condotta dalla catena alberghiera Travelodge, la crisi economica e la recessione sarebbe costata agli inglesi, negli ultimi due anni, circa un’ora e mezzo di sonno in meno. Attualmente, gli inglesi dormono in media 6 ore e 21 minuti: colpa delle preoccupazioni finanziarie, che hanno costretto il 28 per cento dei lavoratori a chiedere almeno un giorno di assenza dal lavoro per recuperare il riposo mancato. Più in generale, studi dimostrano che le cause di scarsa igiene del sonno possono essere moltissime. Il ritmo circadiano, quello che il corpo divide in ventiquattro ore, si registra nella maggior parte dei cicli biologici: nell’alternanza sonno-veglia, nell’alternanza della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, nelle secrezioni ormonali, nell’attività dei neurotrasmettitori, nella divisione delle cellule e così via. A scandire il ritmo sono un insieme di input come la luce, la melatonina e le attività fisica che agiscono sul nostro cervello. Ma cosa succede se il ritmo cicardiano subisce un’alterazione? Non è solo l’insonnia a far male, infatti, ma anche il troppo dormire. Secondo uno studio condotto dall’italiano Francesco Cappuccio, direttore del programma “Sonno, Salute e Società” dell’Università di Warwick insieme a ricercatori dell’università Federico II di Napoli, l’ideale è dormire costantemente dalle 6 alle 8 ore per notte, né più né meno. Secondo quanto riferito sulla rivista Sleep, i ricercatori italo-inglesi hanno revisionato una vasta mole di dati, basandosi su 16 studi per un campione totale di 1,3 milioni di persone, 25 anni di monitoraggio e 100 mila decessi segnalati. Ne è emerso che dormire poco aumenta il rischio di morte prematura del 12 per cento, mentre dormire troppo è legato a maggior rischio di malattie. Se dormire meno di 7,5 ore a notte aumenta il rischio di problemi cardiovascolari, una buona igiene del sonno è fondamentale per la perfetta funzionalità del cervello: il poco riposo può ridurre la memoria e le performance cognitive. Addirittura una ricerca su topi, diretta da Elizabeth Gould della Princeton University, ha evidenziato che dormire poco restringe il cervello riducendo il numero di neuroni in un’area strategica per apprendimento e memoria: l’ippocampo. Sotto accusa, ultimamente, anche i dispositivi elettronici di ultima generazione: secondo Phyllis Zee, neuroscienziato ed esperto di medicina del sonno usare pc, lettori portatili iPod e iPad prima di andare a dormire può far saltare il ritmo sonno-veglia, rovinando il riposo notturno. Oltre agli schermi sempre illuminati, infatti, anche i minuscoli led della batteria in carica o quelli intermittenti dello stand-by possono incidere sulla qualità del riposo. ”La luce può essere sufficiente per stimolare il cervello e renderlo più attivo, al punto di ritardare la sua capacità di addormentarsi”, spiega Zee. Andava persino meglio con la tv in camera, continua l’esperto, ”perché il fascio luminoso era abbastanza distante dagli occhi”. E’ anche il sonno della ragione, quindi, che genera mostri.

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