Segnala un evento
HomeRicercaPanel di 150 scienziati per valutare la rete scientifica del Cnr: buoni...

Panel di 150 scienziati per valutare la rete scientifica del Cnr: buoni i risultati

Di Federica Ricci
Si è conclusa ieri con la conferenza stampa tenutasi nella sala Marconi del CNR, la valutazione della rete scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Un panel di oltre 150 scienziati, dei quali 60 stranieri, presieduto dal prof. Giancarlo Chiarotti dell’Università di Roma “Tor Vergata” ha valutato per la prima volta i 107 Istituti del Cnr attraverso uno screening individuale con valutatori esterni.
La valutazione degli istituti del CNR si è resa necessaria al fine di individuare  i punti di forza e di debolezza degli Istituti; giudicare l’opportunità della loro attuale collocazione all’interno dei Dipartimenti; vagliare possibili aggregazioni; stabilire un ranking di massima.
In particolare per ogni istituto sono state valutate: la produzione scientifica e brevettuale, le attività di technology transfer, le attività educative, i progetti e contratti, le infrastrutture, i materiali e le risorse di personale della rete scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 2004 al 2008.
Parametri che hanno permesso in seguito di classificare la rete scientifica in due sezioni: A (Scienze, Medicina, Ingegneria, Economia), composta da 87 Istituti di 8 Dipartimenti, e B (Scienze Umanistiche, Sociali, Giuridiche), che comprende 20 Istituti di 3 Dipartimenti.
L’eterogeneità disciplinare “ha comportato una certa difficoltà comparativa specie tra aree culturali diverse”, conclude il prof. Chiarotti. “Per questo, nella relazione finale, gli Istituti sono stati ordinati per Dipartimento, dove le affinità scientifiche permettono una migliore valutazione comparativa”.
I risultati ampiamente positivi e apprezzati dalla componente europea del panel, hanno confermato il livello internazionale del Cnr.
La valutazione media risultante dai Panel ha raggiunto un punteggio di circa 73/100 per gli Istituti della sezione A e di 82/100 per quelli della sezione B. “La differenza tra questi due valori”, spiega il Panel generale, “non è significativa, essendo associata principalmente a differenze nel metro di valutazione”.
49 Istituti della sezione A (il 56%) e 8 Istituti nella sezione B (40%) si sono classificati con un punteggio pari o superiore alla media, mentre 20 Istituti della sezione A (ossia il 23%) e 12 Istituti della sezione B (33%) hanno ottenuto un punteggio finale maggiore o uguale a 80, collocandoli in un’area che può considerarsi di assoluta eccellenza.
Riguardo la capacità di attrazione di risorse esterne da parte degli istituti del Cnr (definita come rapporto tra fondi esterni e fondi totali, inclusi i costi del personale) è risultata pari al 30% per la sezione A e al 17% per la sezione B, permettendo al Cnr di conquistare il primo posto in Italia e il quinto a livello europeo  tra gli Enti pubblici di ricerca dell’Ue.
il “I risultati complessivi”, sottolinea Luciano Maiani, presidente del Cnr, “sono ampiamente positivi, in particolare quelli stilati dalla componente europea del Panel, che hanno evidenziato il livello internazionale dell’Ente.
I panelisti stranieri sono rimasti sorpresi nel constatare lo stato della ricerca nei nostri Istituti: migliore di quella descritta dai giornali scientifici stranieri. I nostri Istituti hanno la capacità di svolgere un ruolo di leadership nel campo della ricerca italiana e questa valutazione sarà un’importante base di partenza per pianificare le strategie future e un incentivo per i soggetti finanziatori (Ministeri, Regioni e imprese) a investire nel Cnr”.
Concludendo il Panel generale ha ribadito la necessità di rendere il CNR non solo il motore della ricerca nazionale, ma anche promotore di interventi in settori strategici che coinvolgano anche Università e organizzazioni industriali e territoriali.
L’esame ha messo infine in evidenza il problema del sostegno alla ricerca di base, per la quale il Panel generale suggerisce di ricorrere, almeno inizialmente e nelle aree riconosciute come prioritarie, al sistema degli overhead: cioè al prelevamento di una parte degli introiti ricavati dai contratti esterni. Tale sistema è largamente diffuso a livello internazionale e ha dato in generale ottimi risultati.

Articolo precedente
Articolo successivo

SCRIVI UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome

- Advertisment -

più popolari