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Cani su Facebook

I cani vanno su Facebook. E postano anche avvisi così: “Gli alligatori sono ovunque, state lontani dai fiumi!“. Il fenomeno dei profili di cani e gatti sul social network più grande del mondo, a cui ha ceduto anche il suo fondatore

di Marina Mannino
Nel marzo scorso anche lui ha aperto il profilo Facebook del suo cane, un batuffolino bianco dal nome non troppo tenero di Beast. Mark Zuckenberg, il 27enne inventore del social network più frequentato del mondo (con oltre 750 milioni di utenti) si è unito alla schiera dei moltissimi possessori di cani (e gatti) che hanno deciso di creare una bacheca su FB per il loro amico a 4 zampe. Ma Mark, come tutti i padroni di FB-pets, nel profilo di Beast appare solo in qualche foto per lasciare spazio al cane stesso. Che parla in prima persona, commenta la sua giornata, posta le sue foto. Esattamente come fanno milioni di altri suoi ‘colleghi’ che lo hanno preceduto già da un po’ di tempo.
Infatti, animali di tutto il mondo si ritrovano su Facebook (o meglio, i loro padroni) scambiandosi pareri su come rincorrere i postini, su come affrontare una ‘mom’ o un ‘dad’ arrabbiati perché il pet ha scavato buche in giardino, o sui crocchette più sane da pretendere dai propri ‘genitori’. Ogni profilo ha i suoi vari album di foto, proprio come per gli ‘umani’, e i cani commentano le immagini dei propri amici: “Che bravo nuotatore!” scrive la carlina Milou, svizzera, sotto la foto di Fly, un labrador nero di Udine che sguazza in un lago. Ci sono i cani che si ‘sposano’ virtualmente, come Spino, uno spinoncino milanese che si descrive come il leader della rock band Depeche Dog, ‘marito’ della meticcetta Nikki, di Dallas, impegnata nel controllo della casa e del giardino della sua ‘mom’ contro l’invasione di scoiattoli e conigli. Wilhelm, che vive a Utica nel Michigan, si lamenta perchè la sua mom non gli lascia il computer dato che serve a lei per il tele-lavoro.
Lenny, dalla Florida, avvisa che in questo momento ci sono tantissimi alligatori in giro e di stare lontani dai fiumi. Djò Djò, colossale rottweiler islandese, ha rassicurato gli amici durante tutta l’eruzione del vulcano Grimsvotn (e postando – con ironia – il link ad ebay dove si vendevano, per 10 dollari, le bustine con le ceneri del vulcano stesso), mentre il lupo Michele, verso sera, racconta le leggende del lago d’Orta dove vive e il corgie Piggie, da Orange County, California, invita a giocare con lui a scarabeo. “Today’s word is: GROWL!” posta in inglese, e seguono subito, da parte dei suoi amici, ‘crown’, ‘crows’, ‘swore’ ,’snore’… (già, se volete comunicare con i 4 zampe a livello mondiale dovete conoscere questa lingua; altrimenti, potete restare in terra italica e troverete comunque un’enorme quantità di pets). Inquietanti le osservazioni di Layla, boxer di Durban, Sudafrica, che è infastidita perchè ha troppo serpenti intorno alla sua casa!
E può capitare di incontrare amicizie sincere e inaspettate, come quella tra la bassotta Holly, romana, e il jack russell Sparky, di Adelaide, in Australia, che si scrivono piccoli messaggi tutti i giorni. Spazio anche ai gatti, anche loro in bilico tra esperienze vere e mondo fantastico: Gennarino, un bel gattone rosso, ‘produce’ (virtualmente, ovvio) iI ‘rinomato liquore Cozzoso’ che offre ai frequentatori della sua bacheca. Il gatto Renoir racconta delle sue vittorie ai mondiali di cat-tennis,  e la micia Ginevra confessa di essersi andata a nascondere nell’orto per rotolarsi nella terra.
Ma alla fine a che serve aprire un profilo FB come pet? Di sicuro a divertirsi, a relazionarsi con gli altri con spontaneità e un pizzico di sana stramberia. Ma anche ad aiutare, con una mega colletta, la ‘mom’ di una cagnolina americana, che aveva perso il lavoro e non aveva più soldi per curarsi il diabete (e negli USA non c’è ill sevizio sanitario pubblico). O a far girare appelli per le adozioni di cani abbandonati, o petizioni contro le cosiddette ‘fabbriche di cuccioli per la vivisezione’ o iniziative di sensibilizzazione contro feste tradizionali che ruotano intorno all’utilizzo di animali.
Da queste bizzarre e virtualissime amicizie ‘animalier’, si possono realizzare anche progetti concreti, come il libro “Bassotti… e poi più”, nato quasi per scherzo dall’idea di un gruppo di (padroni di) bassotti-amici su FB e poi diventato una realtà. E’ un libro scritto dai bassotti stessi con racconti, foto, consigli di veterinari, educatori e allevatori, in cui l’effetto straniante (e divertente) di leggere qualcosa scritto dai cani, ne è anche la peculiarità. Tanto che il gruppo dei ‘bass-autori’ (tra i membri, Ginger, Matteo, Petunia e Suppi) si è registrato come onlus (il ricavato del libro va in beneficenza ‘canina’) e ora sta scrivendo il secondo volume. A 4 zampe, ovviamente.
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