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Bere a scoppio: la nuova moda

di Vanessa Mannino
Cresce vertiginosamente il consumo che i giovani fanno dell’alcool, uso che aumenta soprattutto nel fine settimana e che riguarda indistintamente i ragazzi quanto le ragazze. Negli ultimi anni si è vista una vera e propria inversione nel modo di consumare alcool: sono infatti in aumento gli adolescenti che fanno uso di bevande alcoliche soprattutto lontano dai pasti e nelle diverse ora della giornata. Cresce così vertiginosamente anche il numero degli incidenti in cui ad essere coinvolti sono spesso giovani in stato d’ebbrezza che incoscientemente e irresponsabilmente si mettono alla guida.
Questa volta non si tratta di un circolo vizioso fatto di pregiudizi e di stereotipi a coinvolgere le nuove generazioni, ma, a testimonianza della relatà, una fitta trama intessuta dalla cronoca che ha narrato e continua a narrare episodi di questo genere. L’abuso di alcool provoca danni smisurati nell’individuo associabili anche all’accorciamento dell’attesa di vita per queste fasce d’età, come ci ricorda uno studio condotto dall’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù pubblicato sulla rivista Alcohl and Alcohlism, prima dell’estate. Oltre ai gravi danni renali, cardiaci e a quelli provocati al fegato, associati anche all’obesità, lo studio rivela, appunto, come l’alcool riduce irreparabilmente le aspettative di vita che si accorcerebbero addirittura di decenni per chi è solito “alzare il gomito”. E a preoccupare è soprattutto, negli ultimi periodi, lo sviluppo del “Binge drinking”, una problematica psico-sociale secondo la quale lo scopo è ubriacarsi bevendo ripetutamente e in modo consecutivo alcolici o super alcolici.
Un bere “a scoppio“, quindi, come si suol dire nel gergo giovanile, attraverso il quale si ingeriscono quantità d’alcool maggiori rispetto alle proprie capacità psichiche e fisiologiche. Spesso il Binge drinking, come ricordano gli studiosi, si verifica soprattutto nel fine settimana in concomitanza di party, feste, eventi di vario genere e serate in discoteca: luoghi ed occasioni di carattere sociale in cui il “bere a scoppio” porta, volutamente, all’altrazione del proprio stato percettivo fino alla completa ubriacatura determinatasi con effetti maggiormente deleteri, dovuti al modo veloce con il quale l’alcool si  assume. Una scorpacciata di alcool, quella del Binge drinking, che può sfociare, nei peggior dei casi nell’alcoolismo vero e proprio. Tuttavia, a preoccupare è anche il nuovo fenomeno giunto fino a noi dall’America: la drunkoressia. Questa nuova moda, come la stessa parola suggerisce, unisce l’alcool all’anoressia: un mix letale che ci giunge da oltre oceano. E’ ben noto infatti l’apporto calorico dei drink che può arrivare anche a 500 kilocalorie ed è proprio per questo che molti giovani e non solo, non mangiano per poi poter bere durante il weekend: i dati sono allarmanti. Moderazione deve essere la parola d’ordine, alla quale si deve necessariamente aggiungere responsabilità e prudenza.

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