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Troppo stress restringe il cervello. E porta alla demenza

di Marco Milano

Affaticamento, ansia, insonnia o depressione, gli effetti di quello che chiamiamo stress sono noti. Così come sono diffuse e ‘familiari’  le situazioni che lo possono causare, anche quotidianamente. Oltre all’equilibrio psico-fisico, le condizioni di stress potrebbero addirittura inficiare il cervello, restringendolo. Sono i ricercatori statunitensi dell’Albert Einstein College of Medicine di New York a lanciare l’allarme: secondo il team guidato dallo psichiatra Byram Karasu, questo rischio sarebbe da imputare all’azione di particolari ormoni dello stress, i corticosterodi (altri ormoni tipici coinvolti sono la serotonina, la noradrenalina e la dopanina). Si tratta di sostanze che vengono rilasciate in soccorso di situazioni definite generalmente fight o flight – combatti o fuggi. Se però sono presenti troppo a lungo nel cervello, i corticosterodi possono produrre un effetto di tossicità per il tessuto cerebrale. Alcune delle forme di stress tipicamente prolungante, individuate all’Einstein College, sono quelle correlate alla mancanza di lavoro, problemi nei rapporti coniugali o eventi traumatici in genere. In particolare, Karasu ha dichiarato che “Anche se il campione esaminato è troppo piccolo per trarre conclusioni, abbiamo scoperto che lo stress colpisce l’ippocampo”. L’ippocampo è quella parte del cervello coinvolta nella formazione della memoria, particolarmente sensibile fino a portare alla demenza.

I risultati finora ottenuti riguardano l’osservazione di un numero ancora ristretto di soggetti, partendo dai primi studi iniziati dieci anni fa – l’11 settembre 2011 avrebbe provocato un restringimento dell’ ippocampo in alcuni dirigenti di Wall Street, in misura analoga ai casi di demenza. Tuttavia una prima conferma arriva da una ricerca analoga condotta dal San Francisco Veterans Affairs Medical Center, pubblicata sul Journal of Neuroimaging: le aree cerebrali di veterani di guerra affetti da stress post-traumatico sono risultate più ristrette rispetto a quelle di soggetti coetanei senza disturbi causati da stress.


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