Tin tin tin!
L’orologio del mio forno segnala la fine di una meravigliosa magia in cui uova, zucchero, burro, cannella, strega, farina e marmellata… diventano un magico disco dorato… Ma quel che resta come prova di una trasformazione inconfutabilmente magica è l’odore. Un odore che sa di antico, di prezioso e materno.
Eh sì, da quando apriamo gli occhi a quando sprofondiamo la nostra guancia nel cuscino, noi seguiamo e viviamo olfattivamente una nostra geografia di odori… Questi percorsi olfattivi li voglio suddividere in tre categorie:
A questi, per fortuna, si aggiunge la categoria deliziosa degli odori in cui durante il giorno ‘salviamo’ i nostri nasi : l’ odore del caffè, del basilico, delle pagine di un libro nuovo, del fumo che proviene dai comignoli di un paese in inverno, di arancia e cannella, del bucato, dello shampoo che resta tra i capelli, della propria madre…
E le tasche si svuotano in boccette super fashion ed extra lusso che diventano, ferme nella loro preziosa perfezione di forma, nome e colore, una chiave di lettura (spesso costretta) di messaggi pubblicitari sempre più incomprensibili.
Il profumo si inserisce così nella storia delle più importanti maison di moda come un insostituibile accessorio, importante quanto un paio di scarpe o un gioiello; emblema di questo plusvalore è Chanel n°5, il profumo più venduto al mondo, nato nel 1921 e diventato oramai emblema inscalfibile di charme e raffinata seduzione. A Napoli, all’inizio di Via Duomo, c’è un improvvisato profumiere, che vende al prezzo di 1 euro campioncini dei più famosi profumi maschili e femminili raccolti in due ombrelli capovolti.
Fu lì che comprai, per la prima volta, uno Chanel n° 5: fiera di sentirmi quell’elisir sulla pelle anche per pochi giorni, consegnai all’ombrellaio/ profumiere la moneta di 1 euro. Ma lui mi ammonì affermando che quel campioncino lì costava ben 50 centesimi in più. Era un campioncino tirato fuori da un ombrello rovesciato, ma era pur sempre uno Chanel.
Inutile dire che da quel giorno ho provato sulla mia pelle tutti i profumi del mondo, senza trovare ancora il mio preferito in assoluto.
Oggi il mercato dell’extra Lusso sembra deviare dalle scelte commerciali a favore di fragranze ‘naturali’ di nicchia, ancora più care che credo non siano piovute ancora negli ombrelli di Via Duomo… E’ il caso di Jean Jacques, Susanne Lang, Vero e Yosh.
Tra questi io amo particolramnte Yosh Han, creatrice di profumi dal 1994 ad Aspen , Colorado. Yosh entrò in una boutique dove erano esposte centinaia di bottiglie e chiese di lavorare in quel luogo, anche se non capiva bene cosa vendesse: sapeva soltanto che si sentiva ‘destinata’ a lavorare in quel posto… Il proprietario acconsentì incredulo e incuriosito da quella strana donna e le concesse due anni di apprendistato come profumiera, anni in cui Yosh imparò a riconoscere e combinare oli essenziali ed essenze curative.
Oggi Yosh ‘utilizza quegli elisir nella propria pratica moderna dll’antica arte della profumeria, creando profumi dal tocco personale in grado di ammaliare i sensi, affascinare la mente e incantare l’anima’. E’ interessante sapere che il carattere cinese Yosh significa ‘fragrante, profumato’.
Ve ne consiglio alcuni, dei suoi profumi: Sottile, U4EAHH!, Omniscient della collezione Evanescent; ‘a ognuno è assegnato un valore numerico che corrisponde alla famiglia olfattiva cui appartiene e che tocca le corde dei principi energetici Chakra e della numerologia’.
C’era una volta un mio amico che amava gli uomini con corpo e mente e la prima cosa che notava in un altro uomo era il suo profumo… io scherzosamente lo punzecchiavo accusandolo di voler fare il ‘romanticone’ per differenziarsi dal rude clichè del maschio etero. E invece lui, con i suoi lunghi capelli biondi arruffati, mi spiazzò affermando che per lui il profumo era poco romanticismo, ma molto sesso.
E forse è così, amici miei: l’incontro di fragranze sulla pelle altrui può risvegliare piaceri improvvisi che lasciano scivolare al secondo posto- almeno per pochi istanti- le virtù ‘corporee’ dell’altro/a. E’ una corrispondenza di amorosi sensi, una mera e seducente questione di affinitità….olfattive!
Intanto è arrivato il mio lui, mi cinge le braccia attorno al collo, e mi avvicina la guancia affinchè gli conceda un bacio di ‘bentornato’. Sarà l’influenza di questo articolo, ma fiondo le mie narici sulla curva del suo collo: avrò anche un raffreddore ribattezzato ‘Highlander’, ma so riconoscere che questo è il profumo dell’uomo della mia vita. E voi? A quale profumo non sapete dire di no?
Postum Scriptum: è d’obbligo lasciarvi con questa canzone…..