Decine di migliaia di manifestanti in Grecia sono scesi in piazza ad Atene oggi in uno sciopero generale segnato da scontri tra gruppi rivali di dimostranti in vista del voto del parlamento sulle nuove misure di austerity. Un manifestante è morto per un infarto, ma il decesso non è legato agli scontri, secondo quanto riferito da un funzionario di governo. “Il manifestante è morto per un attacco cardiaco. Non è rimasto coinvolto negli scontri”, ha detto a Reuters il vice-ministro per la Protezione civile Manolis Othonas. Davanti alla polizia centinaia di giovani col volto coperto hanno lanciato pietre e ordigni artigianali contro i manifestanti aderenti al Pame, gruppo filo-comunista a favore di manifestazioni di protesta pacifiche. Soccorritori volontari hanno aiutato almeno sei feriti.
L’atmosfera al corteo — a cui secondo la polizia hanno preso parte almeno 60.000 persone — è stata serena fino a quando non si sono verificati gli scontri, di fronte agli alberghi di lusso nei pressi di piazza Syntagma. I tafferugli di oggi seguono quelli di ieri quando gruppi di giovani manifestanti si sono scontrati con la polizia all’inizio dello sciopero generale di 48 ore contro il pacchetto di tagli e aumenti delle tasse richiesto dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale. In serata i deputati dovrebbero approvare il piano che ha ricevuto un primo via libera ieri.
Mentre il premier George Papandreou si prepara a volare a Bruxelles — dove il vertice dei leader europei di domenica prossima cercherà di trovare un accordo sulle misure per arginare la crisi del debito — i ministri hanno lanciato un ultimo appello affinché il provvedimento riceva il via libera dando dimostrazione della credibilità greca. “Dovete approvare la legge (…) Non è un gioco”, ha detto il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos ai parlamentari. Il voto dovrebbe avvenire in serata anche se non è stata fissata un’ora precisa.
Al suo terzo anno di recessione e immobilizzata da un debito pubblico al 162% del Pil, la Grecia è pressata tra le richieste dei creditori internazionali che esigono misure drastiche e la crescente rabbia popolare contro i tagli. Il provvedimento del governo stabilisce un taglio medio del 20% dei salari del settore pubblico portando la diminuzione dei redditi a circa il 40% da quando la crisi è iniziata e riduce il tetto dei redditi tax-free.
(Fonte: Reuters)