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Biomasse, una prospettiva concreta

di Mariano Colla

 

Wikipedia definisce con il termine biomassa tutti quei materiali di origine animale e vegetale che non hanno subito alcun processo di fossilizzazione e sono utilizzati per la produzione di energia, in sostanza risorse potenziali ricavabili da ciò che viene considerato come sottoptodotto proveniente dall’agricoltura, dall’allevamento, dalla cura delle foreste e dei boschi, dai rifiuti urbani e così via.

Sul tema delle biomasse la Fondazione Fare Futuro ha organizzato un convegno a cui han preso parte politici, imprenditori, studiosi per fare il punto della situazione sull’impiego di tale risorsa quale fonte di energia rinnovabile.

E’ bene premettere che a differenza delle altre fonti di energia rinnovabile, lo sfruttamento delle biomasse dipende sostanzialmente dalla disponibilità in volumi e qualità delle sostanze organiche e inorganiche che le costituiscono.

Ogni indagine circa le possibilità di sfruttamento di questa fonte energetica non può prescindere da una analisi della disponibilità della materia prima che deve essere trasformata e, come conseguenza, dall’economicità della trasformazione stessa.

Europa in testa, si stanno lanciando programmi ambiziosi per l’aumento del ricorso alle biomasse a fini energetici allo scopo di raggiungere i target di riduzione delle emissioni di C02

L’on. Urso ha aperto i lavori indicando nelle biomasse una soluzione energetica in grado di coniugare il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente con lo sviluppo economico.

Agli esponenti dei ministeri dell’ambiente, dello sviluppo economico e delle politiche agricole presenti all’incontro, l’on. Urso ha rivolto l’invito a concertare le azioni necessarie per favorire il lavoro del legislatore affinché vengano superate le difficoltà burocratiche che ostano a un pieno impiego e sviluppo di tali risorse energetiche.

Nell’intervento dell’ing. Emilio Cremona, presidente del GSE (Gestione dei Servizi Energetici) sono emersi gli elementi caratterizzanti l’attuale assetto energetico dell’Italia dai quali si evince il ruolo tuttora fondamentale dell’energia generata da fonti idriche. Tuttavia, nelle prospettive del piano nazionale per l’energia si prevede un significativo aumento delle FER (Fonti di Energia Rinnovabile) costituite dalla sommatoria di biomasse,  eolico, energia solare. Nell’ambito degli impegni presi in Europa dal nostro paese, l’Italia nel 2020 si attesterà al 17% del totale energetico nazionale per impiego di FER, a fronte di un valore medio europeo pari al 20%.

In buona sostanza nei paesi industrializzati, la crescita della domanda di biomassa a fini energetici è determinata dalla volontà di sviluppare una economia sostenibile e dalla necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Il pacchetto clima energia dell’Unione Europea prevede che oltre metà dell’obiettivo al 2020 sia soddisfatto attraverso il ricorso alle biomasse.

Una nota di Fare Futuro sostiene che a differenza delle altre energie rinnovabili, è di fondamentale importanza non solo analizzare le potenzialità in termini di quantità, ma anche in termini di tipologia e qualità della biomassa disponibile. Da questi due fattori dipende, infatti, la tecnologia necessaria per la trasformazione della biomassa in energia.

Negli anni recenti la domanda di biomassa ad uso energetico è incrementata notevolmente a seguito del suo crescente ricorso in usi quali la produzione di energia elettrica su grande scala, la produzione di biocombustibili, etc.

L’attuazione del decreto legislativo 28/2011 determinerà la creazione di una serie di meccanismi di sostegno alle FER termiche, distinguendo tra interventi di piccole dimensioni (come quelli che possono coinvolgere abitazioni private) ed interventi di grandi dimensioni, che saranno incentivati con il ricorso ai Titoli di Efficienza Energetica.

Queste novità permetteranno lo sviluppo di interventi e di tecnologia nel settore delle rinnovabili termiche e quindi, principalmente, avranno effetti positivi sulla diffusione dell’utilizzo di biomasse a fini termici.

L’ing Zorzoli, presidente dell’ISES Italia, nell’ambito di una dettagliata relazione tecnica, ha evidenziato che per remunerare gli impianti basati su impiego di biomasse è necessario ricorrere alla cogenerazione, ossia generare non solo energia ma anche calore. Le difficoltà sorgono non tanto per una questione di impianti quanto perché non esistono delle filiere adatte a garantire l’intero processo di trasformazione delle biomasse. Si sono fatti certamente dei progressi, ma bisogna fare di più.

Nel corso di una tavola rotonda si sono poi confrontati alcuni imprenditori, Ciliberti, De Michele e Castelluccio rispettivamente della Seci Energia, della Magaldi Industrie e della Biomasse Italia e dirigenti dei ministeri legati alle FER, Serra, Barra, De Vecchis rispettivamente del ministero dell’ambiente, dello sviluppo economico e delle politiche agricole per un aggiornamento sulla situazione normativa che regola l’utilizzo e la trasformazione delle biomasse nel nostro paese.

Ne è emerso un quadro di collaborazione anche se la necessità di fare squadra di creare un sistema imprenditoriale-politico tale da garantire snellezza nelle autorizzazione e nella normativa richiede ancora interventi e accelerazioni che, peraltro, le urgenze e economiche del momento richiedono.

La collaborazione deve inoltre riguardare i contratti con i fornitori delle biomasse che spesso si identificano con gli agricoltori. E’ sempre più acceso il dibattito a proposito della sostenibilità dell’uso energetico di biomasse, specialmente quando lo sfruttamento di tali risorse entra in competizione con colture necessarie alla produzione di cibo o di mangimi e foraggi.

In buona sostanza, come hanno sostenuto al termine della conferenza l’on Ronchi, già ministro delle politiche comunitarie, e l’on. Saglia, attuale sottosegretario del ministero dello sviluppo economico, è solo tramite un superamento della burocrazia, che tuttora attanaglia l’impresa italiana, che ci si può augurare lo sviluppo di un settore strategico come quello delle FER in generale e delle biomasse in particolare.

Non trascurabile è poi il fatto che le tecnologie italiane sono all’avanguardia nella trasformazione delle biomasse e, a differenza di quanto accaduto per l’eolico e il fotovoltaico, dove la tecnologia risiede all’estero, vi è la possibilità di sfruttare le eccellenze della nostra industria con benefici economici per il paese e per la comunità lavorativa.

L’on Saglia, nel condividere l’opinione del collega, ha aggiunto che proprio a causa delle rinuncia al nucleare si deve necessariamente puntare sulle FER. Gli obiettivi del piano nazionale fissati per il 2020 sono ora raggiungibili per lo stimolo intervenuto a seguito dei cambi di strategia energetica del nostro paese .

L’instabilità economica favorisce gli investimenti nelle FER, peraltro considerati strategici anche dai paesi produttori di petrolio come il Qatar. L’uso del biomasse non va tuttavia limitato alla produzione di energia ma bensì anche alla produzione di calore.

 

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