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L’uranio: combustibile del futuro. FareAmbiente avvia la campagna di sensibilizzazione “We can say yes”

 di Federica Ricci
L’uranio è un minerale molto diffuso sulla Terra. Attualmente sono 18 i Paesi produttori d’uranio nel mondo.
L’Uranio è presente nelle rocce e persino nell’acqua del mare (4 miliardi di tonnellate), anche se ad una concentrazione molto più bassa. Analizzando la mappa mondiale dei giacimenti e conoscendone la natura è possibile stabilire la quantità di uranio estraibile formando delle fasce di costi per kgU: fino a 40 $, tra 40 $ e 80 $, fra 80 $ e 130 $ e > 130 $. I dati sono desunti da fonte NEA(Nuclear Energy Agency) dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e IAEA (International Atomic Energy Agency) 2007. Tutte le zone dove c’è una comprovata presenza di uranio vengono denominate Risorse Ragionevolmente Sicure (Reasonably Assured Resources, RAR). Una volta noti i giacimenti ragionevolmente sicuri, attraverso analisi corredate da opportune misure di radioattività, si possono individuare luoghi simili da un punto di vista geomorfologico. Tali giacimenti si considerano stimati e fanno parte delle Risorse Addizionali Stimate (Estimated Additional Resources, EAR).
Tali risorse aggiuntive sono classificate in due categorie: EAR-I ed EAR-II; Esiste poi un’altra categoria chiamata: Risorse Speculative (SR), che sono il frutto di una ulteriore estrapolazione delle caratteristiche geomorfologiche di terreni che possono contenere uranio. Le risorse del tipo RAR e di tipo EAR-I sono quelle di sfruttamento più facile, e come tale meno costose. Sulla base di nuovi calcoli si stima che è possibile estrarre, a meno di 130 dollari/kg, circa 5,5 milioni tonnellate (rispetto ai 4,7 milioni stimati nel 2005). Il consumo annuale di uranio da parte dei reattori nucleari attualmente in funzione è di circa 69.000 tonnellate all’anno e quindi, a questo ritmo di consumi, le riserve accertate basteranno di sicuro per 80 anni almeno.
Questo considerando solo le riserve di tipo RAR e EAR-I e considerando gli impianti attualmente in funzione, con tecnologie e gestione del combustibile nucleare che spesso non prevede il ritrattamento del combustibile.
La tecnologia di estrazione di uranio dai fosfati è sostanzialmente matura: la si utilizza già in Belgio e negli Stati Uniti. Per cui la durata complessiva dell’uranio potrebbe arrivare a 600 anni, per un consumo annuo di 69 kt. I dati Enea riferiscono che le riserve accertate dei combustibili fossili sono, come durata con i consumi attuali: per il petrolio di 42 anni, 67 anni per il gas e 198 anni per il carbone.
FareAmbiente, Movimento Ecologista Europeo è il primo movimento ambientalista in Italia che si sta battendo per far conoscere alla popolazione la vera utilità del nucleare. Attraverso una campagna di sensibilizzazione che si è aperta lo scorso 30 aprile presso piazza Fontana di Trevi a Roma, Fare Ambiente proseguirà la sua campagna in altre importanti città italiane.

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