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In 7 miliardi sulla Terra

di Marco Milano

E’ nato ieri, 31 ottobre, il bebè che ha portato a quota 7 miliardi la popolazione terrestre. Per la precisione, il nuovo record è stato raggiunto alle 4.21 del mattino – ora italiana – e molto probabilmente è stato il continente africano ad accogliere il nascituro che ha tagliato il traguardo con la cifra vertiginosa del settimo miliardo di esseri umani. Il rapporto United Nations Population Fund dell’Unfpa aveva previsto la svolta numerica del pianeta lo scorso 19 ottobre – la versione italiana è curata da AIDOS (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo – e sul sito ufficiale è stato possibile seguire in questi giorni l’aumento della popolazione minuto per minuto, con una scansione di 200 milioni di nuovi arrivati al giorno.

Il rapporto indica l’Asia come l’area più popolosa del pianeta anche nel 21esimo secolo. Nel 2011, infatti, si registra il 60% della popolazione mondiale in Asia, mentre l’Africa ne conta il 15% . Il continente africano è quello con il più alto tasso di fecondità, con 7 bambini per donna solo nel Niger, e triplicherà la sua popolazione dal miliardo di abitanti del 2011 a 3,6 miliardi nel 2100, con un aumento del 2,3%  l’anno a fronte dell’1% asiatico. L’individuo più rappresentativo della comunità umana di oggi a livello statistico è un maschio di 28 anni, cinese, mentre nel 2030 sarà più probabilmente un indiano. Sempre secondo il rapporto, l’età media tenderà ad alzarsi sempre di più con una quota di 2,4 miliardi di over 60 nel 2050 e una distribuzione sempre più urbanizzata: 18 megalopoli nel 2025 – città con più di 10 milioni di abitanti –  contro le attuali 10. Mentre nei Paesi più poveri il tasso di natalità è aumentato – e, grazie al miglioramento delle condizioni di vita è calato quello di mortalità – l’Europa registra un valore di inferiore di 2,1.

Il baby seven billion ha ricevuto in dote grandi responsabilità: le diseguaglianze nella qualità di vita sono ancora enormi, considerando che in molti Paesi africani e asiatici non hanno neppure di che sfamarsi. E nei Paesi più industrializzati crisi e disoccupazione mettono a rischio il futuro delle generazioni più giovani. L’Unfpa coglie l’occasione per sottolineare quanto sia importante mettere in atto politiche per affrontare i problemi legati alla sostenibilità ambientale, la povertà e le diseguaglianze sociali. Secondo Babatunde Osotimehin – direttore esecutivo dell’Unfpa – bisogna investire subito in sanità e istruzione per beneficiare delle opportunità dello sviluppo economico: «Con la pianificazione e giusti investimenti adesso, dando l’opportunitá di fare quelle scelte che vanno a vantaggio del bene comune globale, il nostro mondo di 7 miliardi di individuipotrá avere prosperose e sostenibili cittá, una forza lavoro produttiva capace di alimentare le varie economie, con una popolazione giovanile messa in grado di poter contribuire al benessere delle loro societá»

7 bilion actions – statistica e infografica dellUnfpa sulla popolazione mondiale nel proprio anno di nascita

The world at seven billion – video della Bbc sul traguardo dei 7 miliardi

 


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