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Festival Internazionale del Film: gli italiani stanno a guardare, anche al cinema

di Cinzia Colella

Titoli di coda per la sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma che si è concluso con il trionfo di ‘Un cuento chino’ di Sebastián Borensztein. La commissione, presieduta da Ennio Morricone, ha infatti riconosciuto alla commedia del regista argentino il Premio Marc’Aurelio della Giuria a cui è seguito anche il premio BNL del pubblico.

E’ la storia di Roberto (Ricardo Darín, già protagonista del film Premio Oscar ‘Il segreto dei suoi Occhi’), introverso proprietario di un negozio di ferramenta, che vive da vent’anni quasi senza contatti col mondo dopo un dramma che l’ha profondamente segnato. Per caso conosce Jun (Huang Sheng Huang), un cinese appena arrivato in Argentina senza conoscere una parola di spagnolo, in cerca dell’unico parente ancora vivo, uno zio. Incapace di abbandonarlo, Roberto lo accoglie in casa: attraverso la loro singolare convivenza, troverà la strada per risolvere la sua grande solitudine, non senza aver svelato all’impassibile – eppure tenerissimo – Jun che le strade del destino hanno tali e tanti incroci in grado di svelare anche la surreale sequenza d’apertura: la mucca pezzata che piomba dal cielo.

Delusione per le produzioni italiane che sono rimaste a guardare una serata in paillettes ma sotto tono.

Noomi Rapaceha ha ricevuto il ‘Premio Marc’Aurelio della Giuria’ come migliore attrice in ‘Babycall’; Guillaume Canet quello per miglior attore in ‘Une vie meilleure’. Il ‘Gran Premio della Giuria’ è stato ritirato da Maya Sansa per ‘Voyez comme ils dansent’ di Claude Miller, mentre il ‘Premio Speciale della Giuria Marc’Aurelio’ è stato assegnato a ‘The Eye of the Storm’ di Fred Schepisi. Le migliori musiche sono state quelle di Ralf Wengenmayr in ‘Hotel Lux’.

Il  miglior documentario per la sezione ‘L’altro Cinema/Extra’ è stato: ‘Girl Model’ di David Redmon e Ashley Sabin.

Ai film in concorso nella sezione ‘Alice nella città’ sono stati attribuiti due premi: ‘En el nombre de la hija‘ di Tania Hermida P. (giuria composta da ragazzi sotto i 13 anni) e ‘Noordzee Texas‘ di Bavo Defurné (giuria sopra i 13 anni).

In collaborazione con il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato assegnato anche il ‘Premio Marc’Aurelio Esordienti’, trasversale a tutte le sezioni del Festival, e destinato al regista della migliore opera prima. La giuria (presieduta da Caterina D’Amico e composta da Leonardo Diberti, Anita Kravos, Gianfrancesco Lazotti, Giuseppe Alessio Nuzzo) ha assegnato il premio ex aequo a ‘Circumstance’ di Maryam Keshavarz e a ‘La Brindille’ di Emmanuelle Millet.

Il red carpet più atteso è stato quello di Richard Gere che ha ritirato il ‘Marc’Aurelio all’attore’, come riconoscimento per essere da sempre impegnato in battaglie umanitarie, oltre ad esser stato protagonista di film popolari come: ‘American Gigolo’, ‘Ufficiale e gentiluomo’, ‘Pretty Woman’ ed interprete per autori come Robert Altman, Akira Kurosawa, Sidney Lumet, Francis Ford Coppola, Todd Haynes, Terrence Malick.

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