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Ecologia del vivere: un mondo di plastica

di Stefania Taruffi
Ogni tre giorni mi ritrovo a gettare nella spazzatura il contenitore di plastica vuoto del Nesquik e ogni volta mi pongo la stessa domanda: perché in Italia non vendono le ricariche nelle bustine come in Germania, dove c’è una grande sensibilità anche a livelli produttivi e ogni volta devo ricomprare un grosso contenitore, che va poi a finire nel cassonetto? Almeno c’è la differenziata, anche se non sta molto simpatica agli italiani e la plastica ce la ritroviamo anche a galleggiare per anni sui nostri mari. In realtà si producono troppi rifiuti e viviamo in un mondo di plastica, invasi da prodotti usa e getta, da contenitori svuotati e mai più riempiti, destinati a un ciclo di vita troppo breve per averne cura e goderseli per un pò. Forse negli ultimi tempi di crisi economica abbiamo imparato di nuovo a riparare, riciclare e riutilizzare. Si torna a rammendare i calzini, a portare le scarpe dal ciabattino e a riutilizzare i beni, aggiustandoli. Tuttavia la maggior parte delle cose è da aprire, sfruttare, accartocciare e gettare via per sempre. La cosa triste è che non solo le cose materiali sono di plastica, troppo spesso anche i sentimenti, i valori e le persone lo sono diventati: non solo imperversano i vestiti acrilici, per starci nei costi di produzione, ma sempre di più a essere acrilici sono i sentimenti, i valori, i corpi delle donne, il sesso inteso come usa e getta. Ripenso al coraggio della tenerezza e dell’amore, alla fusione di anima e corpo, all’amicizia acquisita e trattenuta con impegno e dolcezza, al cotone e alla lana 100%, alla ‘qualità delle cose’, diventata un articolo di nicchia. Forse dovremmo rivalutarne il concetto ed estenderlo a ogni cosa, anche a beneficio della durata che rallenti la corsa del prodotto (o del sentimento) verso la sua fine e il vuoto desolante. Occorre rivalutare la qualità alla quale ci si affeziona, che si serba con cura e che cerchiamo di trattenere nella nostra vita il più a lungo possibile. Per non inquinare il mondo, la sua anima, ma anche la nostra.
Foto in licenza CC:uomoplanetario http://www.flickr.com/photos/casaperlanonviolenza/4156208591/

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