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Napolitano nomina Monti senatore a vita

A sorpresa la decisione del Presidente della Repubblica di nominare Mario Monti senatore a vita, ai sensi dell’articolo 59, secondo comma, della Costituzione per aver: ”illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”.

”Il decreto – si legge nella nota – è stato controfirmato dal presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi. Il presidente Napolitano ha informato della nomina il presidente del Senato della Repubblica, Renato Schifani. Il capo dello Stato ha dato personalmente notizia della nomina al neo senatore Mario Monti, porgendogli i più vivi auguri”.

”Mario Monti, professore di economia politica e presidente della Università Bocconi di Milano è stato membro della commissione europea dal 1994 al 2004 ed è autorevolmente partecipe di numerose istituzioni europee e internazionali”, informa la nota.

Bocconiano doc, advisor per Goldman Sachs, per dieci anni commissario Ue, Mario Monti diventa così anche senatore a vita. Con un profilo di grande tecnocrate, gioca gran parte della sua partita fuori dalla ‘polvere’ della politica nazionale, nei palazzi di vetro di Bruxelles. Definito dal Wall Street Journal lo ‘zar antitrust’ della commissione Ue, è dal 1994 Commissario europeo al mercato unico e ai servizi finanziari e quindi, a partire dal 1999, Commissario alla concorrenza. Diventa l’icona del rigore, con cui promuove la libera concorrenza, difende il mercato dall’oligarchia dei monopoli, e richiama gli stati membri ad osservare i patti sulla stabilità economica. Oltre allo scontro con Microsoft, che porta l’allora Commissario europeo a infliggere al gruppo di Bill Gates una multa record di 500 milioni di euro per abuso di posizione dominante attraverso i sistemi operativi, Monti si guadagna molte prime pagine attraverso altri interventi di alto profilo. Fra questi, il via libera al salvataggio del gruppo francese Alstom, e il ‘no’ alla fusione fra General Electric and Honeywell, che causa non poche tensioni fra le due sponde dell’Atlantico.

Varesino, 63 anni, Monti vanta una carriera di primo piano, prima nel mondo accademico e poi in quello istituzionale. Si laurea nel 1965 in Economia alla Bocconi di Milano. Sempre della Bocconi assume la presidenza, nel 1994, prendendo il posto che era stato di Giovanni Spadolini. Oltre alle numerose cariche in organi di gestione di aziende private (i consigli di amministrazione di società quali Fiat, Generali, Comit, di cui è vicepresidente dal 1988 al ’90), Monti ricopre ruoli di rilievo in diverse commissioni governative e parlamentari. Nel 1995 Monti diventa membro della Commissione europea di Jaques Santer, assumendo l’incarico di responsabile di mercato interno, servizi finanziari e integrazione finanziaria, dogane e questioni fiscali. Dal ’99 è commissario europeo per la concorrenza con Romano Prodi presidente della Commissione. Celebri anche alcune sue candidature poi sfumate in extremis. Monti ingoia un primo boccone amaro quando Berlusconi promuove apertamente la sua candidatura alla guida del Fondo Monetario Internazionale, sostenendo di avere ”un candidato fortissimo”, per poi fare marcia indietro di fronte all’accordo franco-tedesco-spagnolo che spiana la strada a Rodrigo Rato. Poco più tardi,è la volta del Tesoro. Il presidente del Consiglio, dopo le dimissioni forzate del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, tenta la carta di un ‘superministro’ autorevole all’estero, spendendo pubblicamente il suo nome. Ma poi la poltrona finisce a Siniscalco. Nel dicembre 2005, è Monti a dire ‘no’ alla sua potenziale candidatura a Governatore della Banca d’Italia. (AdnKronos)

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